Mese: Settembre 2013

Riva, i PM contro l’azienda: “non c’è divieto d’uso dei beni”, di Laura Matteucci

Una nota della Procura di Taranto sconfessa la posizione del gruppo Domani mobilitazione unitaria. La serrata costa almeno 2,4 miliardi. Mentre i sindacati spingono per il commissariamento del gruppo e per un decreto, chiedendo la riapertura degli stabilimenti, la Procura di Taranto fornisce la propria chiave di lettura su quello che sta accadendo al gruppo Riva Acciai. Il provvedimento di sequestro nei confronti di 13 società collegate al gruppo, eseguito dalla Guardia di Finanza di Taranto mercoledì scorso, «non prevede alcun divieto di uso» dei beni aziendali sequestrati – dice una nota del procuratore Franco Sebastio. In altre parole, i sequestri «non pregiudicano l’attività produttiva», e peraltro «il custode-amministratore » nominato dall’autorità giudiziaria «è autorizzato ex lege a gestire eventuali necessità di ordine finanziario ». Una risposta che rimanda ufficialmente al mittente, cioè ai vertici di Riva, le accuse di aver causato la fermata degli impianti, come fosse un atto dovuto dopo il provvedimento giudiziario. Se il gruppo ha deciso di chiudere sette forni elettrici dell’area a caldo dell’Ilva di Taranto (nelle province di Cuneo, …

“Un piano per il lavoro o non ci sarà ripresa”, di Fluvio Fammoni

La notizia del superamento del numero di novemilioni di persone che vivono nell’area del disagio e della sofferenza occupazionale, frutto di una recente ricerca dell’Associazione Bruno Trentin, per un giorno ha bucato l’indifferenza sulla condizione del lavoro. Non poteva purtroppo essere altrimenti poiché si tratta di un dato gravissimo che conferma la drammaticità del problema lavoro e ribadisce, nonostante l’ottimismo di maniera che inizia a circolare, come la crisi stia ancora producendo effetti fortemente negativi. Ma poi tutta l’attenzione è sparita, inghiottita dalla vicenda di Berlusconi, secondo una «gerarchia della notizia» assolutamente non condivisibile ma seguita ormai da gran parte del sistema di informazione italiano. Altri aspetti della ricerca, meno pubblicizzati ma non meno importanti, dimostrano il progressivo deterioramento del mercato del lavoro italiano. Per il quinto anno consecutivo la Cassa integrazione supererà il miliardo di ore autorizzate (complessivamente si tratta circa della stessa quantità di ore autorizzata nei 20 anni precedenti alla crisi) e contemporaneamente crescono le richieste di indennità di disoccupazione; ma molte persone, finito il periodo di durata dell’indennità (la disoccupazione di …

“Il grande crac Lehman non ha insegnato nulla”, di Federico Rampini

Che fine ha fatto Richard Fuld? Sta bene, grazie. The Gorilla, così lo chiamavano per la sua aggressività. Dopo essere stato un simbolo dell’arroganza di Wall Street, cinque anni fa il chief executive di Lehman Brothers fu costretto a dichiarare bancarotta. Lunedì 15 settembre 2008 resta «una data segnata dall’infamia», come Roosevelt definì Pearl Harbor. Davvero una Pearl Harbor economica: cinque anni fa si mise in moto la concatenazione di catastrofi che hanno sprofondato l’America e l’Europa nella più grave crisi dopo la Grande Depressione. Se qualcuno pensa che Fuld abbia pagato personalmente, deve ricredersi. L’ex numero uno di Lehman continua a fare affari a Wall Street. A capo della sua società Matrix Advisors, guadagna laute commissioni dando agli investitori i suoi consigli sulle strategie per arricchirsi, e perfino sulla «gestione del rischio». Le scene dei dipendenti di Lehman che cinque anni fa uscivano mestamente dal palazzo della banca, con gli scatoloni di cartone in cui avevano messo in fretta e furia gli effetti personali, illustrano il destino dei bancari, non dei banchieri. In decine …

“L’incubo del franco tiratore”, di Goffredo De Marchis

Rendere palese il voto segreto. Non con una nuova legge e la modifica dei regolamenti ma con un trucco. Bastano una mano, la sinistra; un dito, l’indice e un gruppo di fotografi compiacenti. UÒ essere questa la strada scelta dal Partito democratico per affrontare il giorno chiave della legislatura, quando la decadenza di Silvio Berlusconi arriverà nell’aula del Senato e ci sarà il voto decisivo per espellerlo dal Parlamento. L’appuntamento è lontano, preceduto dal voto della giunta mercoledì. Intorno al 10 ottobre secondo i calcoli degli esperti, ma il Pd ha cominciato a discuterne. Perché il clima nelle feste democratiche sparse per l’Italia è «brutto, brutto davvero », rivela Miguel Gotor, ex spin doctor di Bersani e senatore alla prima legislatura. Pesa la maledizione dei 101 franchi tiratori che affossarono Prodi. Un peccato mortale che i militanti non perdonano. Continuano a chiedere ai dirigenti del Pdl i nomi, la testa dei traditori. E temono che la catastrofe possa ripetersi, in termini ancora più drammatici visto che in ballo c’è la sorte dell’avversario ventennale. Il “trucco …

“Calano gli aborti aumentano gli obiettori”, di Pino Stoppan

È stata trasmessa ieri al Parlamento la relazione annua- le sull’attuazione della legge 194/78, sulla tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg), che presenta i dati preliminari relativi al 2012 e quelli definitivi del 2011. Nella relazione ancora una volta viene confermato il trend de- gli anni precedenti: una diminuzione delle interruzioni volontarie di gravi- danza secondo tutti gli indicatori. I dati preliminari indicano che nel 2012 sono state effettuate 105.968 Ivg, con un calo del 4,9% rispetto al dato definitivo del 2011 (111.415 casi) e un decremento del 54.9% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all’Ivg: allora furono 234.801 casi. Il tasso di abortività (numero delle Ivg per 1000 donne in età feconda tra 15-49 anni), l’indicatore più accurato per una corretta valutazione del- la tendenza al ricorso all’Igv, nel 2012 è risultato pari a 7,8 per 1.000, con un decrementi simili al dato generale. «Per la prima volta – ha commentato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin – è stato avviato un …

Fossoli, Bray ha offerto maggiore presenza dello Stato nel campo

On. Ghizzoni “Una visita interessata e con prescrizioni operative per il futuro del campo”. Una visita interessata e operativa. Il ministro per i Beni e le attività culturali Massimo Bray, in mattinata, ha fatto tappa all’ex campo di transito e smistamento di Fossoli e ha preso con i vertici della Fondazione una serie di impegni. “E’ stato lui stesso a suggerire una maggiore presenza dello Stato nella gestione del campo – racconta la parlamentare Pd Manuela Ghizzoni – e si è mostrato molto interessato a conoscere gli esiti di una ricerca scientifica che stiamo portando avanti con le Università di Bologna e Venezia su come preservare luoghi simbolici, ma ammalorati e su quale siano le migliori modalità per “fare memoria” nel nostro Paese”. Bray tornerà a Carpi già l’8 dicembre prossimo in occasione della fine dei lavori di ristrutturazione del Museo monumento al deportato. Il ministro per i Beni e le attività culturali Massimo Bray, nella mattinata di sabato 14 settembre, ha visitato l’ex campo di transito e smistamento di Fossoli, insieme al sindaco di …

“Sostenibilità e innovazione, lo Stato difenda la siderurgia ” di Enrico Ceccotti

L’annunciata chiusura degli impianti siderurgici del gruppo Riva pone ancora una volta il problema della mancanza di una visione strategica di politica industriale. Si continua a procedere, con una certa timidezza da parte della sinistra, a interventi pubblici caso per caso senza una visione unitaria. È duro a morire il concetto che l’intervento pubblico va fatto solo in mancanza della capacità di autoregolamentazione del mercato. Non si può continuare ad avere un Paese industrializzato senza avere un’adeguata filiera siderurgica. La siderurgia lasciata solo al mercato e ai processi di globalizzazione determinerà le allocazioni produttive fuori del nostro Paese e dell’Europa. È sempre più necessario un intervento per evitare che ciò avvenga. Se non si risolvono i problemi di sostenibilità finanziaria e ambientale, con adeguati investimenti in ricerca, innovazione e favorendo sinergie tra le varie fasi del ciclo di produzione e gli operatori presenti in Italia, inevitabilmente assisteremo alla progressiva scomparsa della nostra siderurgia. Sarebbe un notevole danno strategico e economico per l’Italia. Gli altri Stati stanno intervenendo per difendere e sviluppare le loro industrie di …