Mese: Settembre 2013

“L’Italia non può permettersi un’altra cura da cavallo”, di Emilio Barucci

Alla vigilia delle elezioni tedesche proviamo a fare il punto sul cammino da fare per uscire da una crisi economica che oramai ha raggiunto dimensioni ben superiori rispetto a quella del ‘29. Secondo gli ultimi dati, l’area euro sarebbe fuori dalla recessione mentre l’Italia, pur segnando un rallentamento significativo della dinamica negativa, chiuderà l’anno con un dato del PIL che sta tra il -1.5% e il -1.8%. La ripresa ci sarà nel 2014 ma con ogni probabilità sarà modesta. Quello che emerge è che l’Italia è fanalino di coda in fase di uscita: siamo stati tra i peggiori negli anni bui della crisi e adesso stentiamo a riprendere a crescere. L’appuntamento appare importante, da quando è scoppiata la crisi dell’Euro si continua a ripetere che le elezioni in Germania potrebbero segnare il punto di svolta. Il refrain è più o meno questo: senza il pressing del confronto elettorale, la Merkel potrà finalmente allargare i cordoni della borsa a Bruxelles, salvare l’Euro e dare ossigeno ai paesi periferici in difficoltà. Sarebbero i tedeschi a non volere …

“È il precariato che uccide la ricerca”, di Gabriele Beccaria

«La ricerca si fa per passione, non per la fama o i soldi». Così dice Fabiola Gianotti, la scienziata italiana più famosa al mondo, a capo del team che l’anno scorso ha annunciato la scoperta del bosone di Higgs, la particella che, dando massa alle altre, fa esistere ciò che conosciamo, compresi noi stessi. A Torino per il «Premio StellaRe 2013», consegnato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, è inevitabile ricordarle la polemica del giorno, lanciata dalla neo-senatrice a vita, Elena Cattaneo, stupita dalla differenza tra i suoi due stipendi: 3300 euro al mese per dirigere il maggiore laboratorio d’Italia di cellule staminali e 12 mila per lo scranno. Risposta: «E’ un problema ancora più generale». Ci spieghi. «Anche gli insegnanti sono pagati poco, dalle elementari all’università. Gli stipendi non sono paragonabili a quelli della Svizzera, dove lavoro. Non sono adeguati al loro ruolo». Cosa si deve fare per guarire quella malata cronica che è la ricerca italiana? «Fare ricerca nel proprio Paese è quanto di più bello si possa immaginare. Però devono sussistere le condizioni: …

“I cervelli fuggono ma c’è chi lavora per farli tornare”, di Stefano Rizzato

In mezzo alle polemiche e alle turbolenze del momento, in pochi se ne sono accorti. Eppure il segnale più forte, in tema di cervelli che tornano, l’ha dato il 30 agosto il Presidente Napolitano, scegliendo quattro nuovi senatori a vita: Elena Cattaneo, Renzo Piano, Claudio Abbado e Carlo Rubbia. Nel loro curriculum ci sono premi, incarichi di prestigio e anni di lavoro all’estero. Oggi, sono eccellenze messe al servizio dell’Italia. La stessa traiettoria di ritorno è nella mente di tanti, emigrati all’estero per scelta e per necessità. E quasi sempre desiderosi di riprovarci nel Belpaese. I numeri lo confermano: gli italiani laureati che si ritrasferiscono a Sud delle Alpi sono oltre cinquemila ogni anno. Il problema è che il saldo è negativo, perché negli ultimi 10 anni si è impennato anche il dato di chi sceglie di partire. Sempre nel 2011, a lasciare il Paese con una laurea in tasca sono stati 10.643 italiani, in fuga da un mercato del lavoro che fatica ad assorbire personale qualificato. Invertire la tendenza non è facile, ma – …

“Formazione coatta dei prof, i sindacati uniti dicono no”, di di Carlo Forte

Fuoco di sbarramento sindacale contro la formazione coatta dei professori degli alunni che vanno male. É un coro quello delle dichiarazioni dei leader sindacali che criticano duramente la previsione contenuta nell’articolo 10 del decreto legge 104/2013. La notizia della formazione coatta, a cui saranno assoggettati i docenti delle scuole in cui i risultati dei test di valutazione siano stati meno soddisfacenti ed è maggiore il rischio socio-educativo, è stata anticipata da Italia Oggi martedì scorso (si veda l’articolo:«Alunno asino, il prof va a ripetizione»). Secca la reazione di Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola: «Non sta né in cielo né in terra che si possa scaricare sugli insegnanti ogni colpa per risultati scolastici insoddisfacenti, quando è fin troppo evidente che il peso determinante è delle condizioni di contesto. Chi spende il suo lavoro nelle aree di più acuta emergenza sociale non merita di essere fatto oggetto di banalizzazioni di questa portata». «Una formazione decisa per decreto», ha commentato Massimo Di Menna, leader della Uil scuola, «significa modificare, per legge, il contratto di lavoro che …

“Lo spettacolo dell’uomo”, di Adriano Sofri

Quando finalmente, con un po’ di ritardo, lo spettacolo comincia, tutto è già stato detto, tutte le metafore consumate, tutte le citazioni classiche e moderne, tutte le deplorazioni della vanità delle foto-ricordo col relitto. E anche tutte le sincere o doverose commemorazioni delle persone morte per il più cretino dei ghiribizzi. Così si può disporsi a guardare per guardare, senza pregiudizio, senza allegrie e pene di naufragi: guardare come riusciranno uomini come noi, o quasi (anche donne, come la signora Sargentini del monitoraggio ambientale dalla voce roca) a manovrare congegni spaventosamente enormi, buoni a riparare la povera carcassa che, quando era un’enormità disgustosa e ottusa, pretendeva di chiamarsi nave. Abbiamo guardato un po’ tutti, chi poteva, almeno all’inizio — poi era un po’ lento — da casa, dall’ufficio, dal bar: è stata la nostra giornata al mare in più. Qualcuno la sapeva già lunga, altri si sono beati di cifre e paragoni mirabolanti. Che cosa c’è di più bello che le cifre smisurate e i paragoni iperbolici? La carcassa da risollevare è grande come 100 …

“I ragazzi nella trappola delle reti sociali che oscurano i nomi”, di Marta Serafini

La rissa a Bologna e un suicidio negli Usa Kik, Ask, Snapchat e altri sotto accusa. La mamma di Rebecca aveva provato a toglierle il cellulare. Le aveva fatto anche chiudere il profilo Facebook e le aveva cambiato scuola. Aveva capito che c’era qualcosa che non andava. Ma non aveva idea che sua figlia, un ragazzina di 12 anni, nata e cresciuta in Florida, fosse diventata il bersaglio di un gruppo di cyberbulli. Non immaginava nemmeno che tutti i giorni sul suo smartphone arrivassero messaggi terribili, che il più gentile fosse «devi morire, fai schifo». Così, quando Rebecca ha deciso di lanciarsi nel vuoto dal tetto di una vecchia fabbrica di cemento a meno di un miglio da casa, non ha potuto fare niente per fermarla. Perché quella mamma che ora si dispera forse non sa nemmeno cosa sia Kik Messenger, quella maledetta applicazione attraverso la quale perseguitavano la sua bambina. Eppure, se si vanno a leggere i centinaia di commenti dei lettori all’articolo sul sito del New York Times che racconta la vicenda, per …

“Con la testa sotto la sabbia”, di Lucrezia Reichlin

Quasi sessant’anni fa Ennio Flaiano immaginò la storia, divertente e malinconica, di un marziano atterrato a Roma e poi ricevuto dalle maggiori autorità. Ma che cosa accadrebbe oggi, se un inviato proveniente da Marte, terminato un viaggio di ricognizione nel mondo, giungesse in Italia per incontrare ministri e banchieri, politici e industriali, deciso a farsi un’idea del nostro Paese? Proviamo a ipotizzarlo. Dopo avere intercettato grande ottimismo per la ripresa incipiente, il nostro marziano torna in albergo e riguarda gli appunti preparati dai suoi esperti. L’Italia ha oltre il 130 per cento nel rapporto debito-Pil, in crescita: ben al di là delle previsioni di due anni fa quando i più sostenevano che fosse stato raggiunto il picco. Le prospettive di rientro — sentenziano i tecnici di Marte — sono inesistenti. La crescita del reddito potenziale è infatti, nelle stime più ottimiste, appena sopra lo zero, l’inflazione presente e attesa è al di sotto dell’uno e mezzo (1,3 in agosto), ma i tassi d’interesse effettivi sono in rialzo. Dati poco incoraggianti per la sostenibilità del debito. …