“Sedici minuti sei bugie”, di Massimo Giannini
Il video-messaggio di Berlusconi non è solo un concentrato di dolori personali e di rancori collettivi. Come sempre, i suoi sedici minuti di «discorso alla nazione» racchiudono anche una micidiale sequenza di falsità. Dalla ricostruzione delle sue vicende politiche alla «narrazione» delle sue vicissitudini giudiziarie, la menzogna domina la scena e scandisce il plot della fiction berlusconiana. La menzogna, ancora una volta, è «instrumentum regni » del Cavaliere, utile a sovvertire il senso e a generare il consenso. Nel triste, solitario e finale comizio televisivo, registrato come nel 1994 nella location di Villa San Martino, si possono contare almeno sei bugie, che vanno dal bilancio della crisi economica al rilancio della «moderata» Forza Italia. Omissioni della realtà, manomissioni della verità: vale la pena di ripercorrerle una per una, con una esegesi testuale e contro-fattuale, per capire ancora una volta i meccanismi che fanno funzionare la «macchina» del potere berlusconiano. 1) La crisi economica senza precedenti Dice il Cavaliere agli italiani: «Siete certamente consapevoli che siamo precipitati in una crisi economica senza precedenti, in una depressione …