Mese: Settembre 2013

Plebiscito Merkel ma occhio ai “grillini”, di Gian Enrico Rusconi

A prima vista il risultato elettorale in Germania è paradossale. La supervittoria di Angela Merkel e del suo partito rende difficile quello che sembrava l’esito scontato del futuro governo: una coalizione tra democristiani e socialdemocratici, la classica Grosse Koalition. I numeri, una collaudata tradizione e un certo umore diffuso, tra il rassegnato e il rilassato, la lasciavano aspettare. Invece potrebbe non essere così. L’irritata battuta del leader della Spd, Peer Steinbrueck («Ora la palla è nel campo di Angela Merkel, lei deve trovarsi una maggioranza») è tutto un programma. Ma qui forse la parola«programma» non è fuori luogo. Infatti se Cdu e Spd dovessero sedersi attorno ad un tavolo per stilare un programma di governo comune, la trattativa potrebbe essere lunga e laboriosa. Ma guardiamo intanto il risultato complessivo delle elezioni. I due partiti popolari sono nettamente i più forti rispetto agli altri partiti diventati davvero «minori». Chi ha detto che i partiti tradizionali hanno fatto il loro tempo? Clamoroso, anche se prevedibile, è il tracollo dei liberali che da anni sostenevano una posizione aggressiva …

“L’Italia è nella fascia bassa Ue per gli stipendi ai docenti e tra i peggiori per gli scatti di carriera”, di P.A. da La Tecnica della Scuola

Il “Fatto quotidiano” riprende l’antica questione dello scarso apprezzamento della professione insegnante in Italia e dello scarto stipendiale che c’è in confronto con le altre nazioni, anche se già in Europa è presente al suo interno una differenze stramba di stipendi tra il corpo docente, con la consequenziale differente considerazione in cui è tenuta la professione in ogni Stato. Si passa da una media per il secondario di 4.780 euro annui lordi in Bulgaria per arrivare ai massimi del Lussemburgo, dove un prof del liceo viaggia su una media di 104.049 euro. L’Italia, come è noto, si posiziona nella fascia bassa, caratterizzata tra l’altro, rispetto alla stragrande maggioranza degli altri Paesi europei, da un aumento molto ridotto e lentissimo dello stipendio durante la carriera. I dati più affidabili, specifica Il Fatto, nel settore provengono da uno studio di Eurydice, organismo che dipende dalla Commissione europea, che sottolinea come in tanti Stati europei, a partire dall’anno scolastico 2009-2010, i salari nelle scuole siano stati congelati o addirittura ridotti, a causa della crisi. Si tratta di dati …

“Perchè l’austerità è stata un suicidio”, di Carlo Buttaroni

Uno studio dal titolo emblematico “Moltiplicatori fiscali ed errori nelle previsioni di crescita”, firmato da due economisti del Fondo Monetario internazionale, Daniel Leigh e Olivier Blancherd, ha messo nero su bianco quello che da tempo sosteniamo: la politica del rigore è stata un suicidio. Analizzando i casi di Spagna, Portogallo e Grecia, i due studiosi hanno dimostrato, dati alla mano, che la premessa alla base delle politiche “lacrime e sangue” è completamente sbagliata. E dalle conseguenze devastanti. Il principio attivo della cura- austerity messo a punto nei laboratori di Bruxelles, infatti, si basava sulla convinzione che per ogni euro tagliato ci sarebbe stata una contrazione dell’economia pari a 0,50 euro. I dati hanno dimostrato, invece, che la contrazione reale è stata di 1 euro e mezzo. Quindi, tre volte tanto. In un altro rapporto interno del Fondo monetario internazionale, pubblicato il 17 settembre, si legge che l’austerity deve avere un “limite di velocità” e che alcune delle politiche imposte hanno presentato rischi di “autodistruzione” per l’economia locale. Il mea culpa del FMI arriva ben dopo …

“Storia di un compromesso”, di Filippo Ceccarelli

A quarant’anni di distanza i nodi della storia si sciolgono senza smettere di aggrovigliarsi. Per cui dinanzi all’anniversario del compromesso storico, la formula coniata da Enrico Berlinguer al termine di tre successivi articoli pubblicati su Rinascita tra il 23 settembre e il 12 ottobre con il titolo “Riflessioni sull’Italia dopo i fatti del Cile”, l’irresistibile tentazione è di far partire il ricordo da come era ridotta l’automobile, enorme e sgraziatissima berlina della nomenklatura, dopo lo spaventoso incidente mentre portava il segretario del Pci all’aeroporto di Sofia. Le foto si vedono in Sofia 1973: Berlinguer deve morire, di Giovanni Fasanella e Corrado Incerti (Fazi, 2005). Era il 3 ottobre, a missione conclusa, e in quel groviglio di vetri e lamiere rese informi da un camion militare, Berlinguer riportò diverse contusioni, ma volle ripartire lo stesso. Allora in diversi, anche molto vicini a lui, maturò il sospetto, reso noto da Emanuele Macaluso nel 1991, che i bulgari avessero tentato di fargli la pelle. Perché troppo “indipendente” dalla casa madre del comunismo. Ma quel 3 ottobre né l’intransigente …

“Autistico in classe, alunni in fuga e a Napoli scoppia la polemica”, di Irene De Arcangelis

Alla scuola materna avevano deciso di passarci su. Sopportare la convivenza dei loro figli con un bambino autistico. Quando però l’hanno ritrovato tra i banchi della classe elementare con la prospettiva di cinque anni insieme, hanno deciso di risolvere il loro “problema” in maniera radicale: chiedere alla direttrice scolastica, e poi insistere anche con l’intervento di “persone influenti”, di cambiare sezione ai loro bambini. Pretesa comune ai genitori di sei piccoli alunni della scuola “Gennaro Sequino” di Mugnano, comune a Nord di Napoli. Richiesta subito respinta dalla responsabile che però, proprio a causa delle pressanti sollecitazioni, si è vista alla fine costretta a dare il benestare per il trasferimento dei sei alunni in altre scuole. Con una nota dolorosa che difficilmente il papà e la mamma del bambino affetto dalla sindrome di Kanner — che ha sei anni e che chiameremo Antonio — potranno dimenticare: durante una delle visite del gruppo di genitori alla direttrice scolastica si trovavano nella segreteria e hanno sentito tutto di quelle richieste “causate” dalla presenza del loro bambino. Un caso …

Primarie l’8 dicembre Assemblea nazionale del PD

Il segretario del PD, Guglielmo Epifani al termine dell’Assemblea nazionale ha informato che la Commissione Congresso ha ritirato le proposte di modifica dello Statuto. Sulla base delle raccomandazioni per il regolamento congressuale approvate dall’Assemblea, la Direzione nazionale si riunirà il 27 settembre per dare il via al percorso congressuale fino alle primarie dell’8 dicembre 2013. ***** LE RACCOMANDAZIONI DELLA COMMISSIONE CONGRESSO Le proposte che seguono configurano una “manutenzione” dello statuto del Pd e offrono alcune indicazioni per il regolamento volte a realizzare un percorso congressuale condiviso e partecipato, garantendo la sua congruenza con le novità sopraggiunte sul piano politico e con la concreta situazione organizzativa del partito. Esse tendono a ridurre al minimo gli interventi sullo statuto, privilegiando nei limiti del possibile lo strumento della disciplina regolamentare. 1) La figura del Segretario e il candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri La commissione per il congresso propone di superare l’identificazione automatica tra segretario e candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e di prevedere la scelta di quest’ultimo attraverso specifiche primarie di coalizione o di …

“Lo spettro delle presidenziali”, di Claudio Sardo

L’Assemblea del Pd è finita male. Senza certezze sulle regole, tra sospetti incrociati, con uno statuto sbagliato ma tuttavia irriformabile a breve, e soprattutto con uno scontro che si spinge fino a contestare la legittimità stessa del congresso. Diciamo la verità: ieri, nei momenti di confusione è riapparso lo spettro delle presidenziali, quando i tradimenti a Prodi e Marini hanno portato il Pd sulla soglia della dissoluzione. Eppure nella giornata di ieri ci sono stati anche i discorsi dei quattro candidati alla segreteria: discorsi sul Pd e sull’Italia, sul governo di oggi e sui progetti futuri. Hanno composto, nell’insieme, una potenziale base di partenza per quel cambio politico, per quel passaggio a una nuova stagione, di cui la sinistra ha bisogno e l’Italia ancor più. Peraltro gli interventi di Matteo Renzi e di Gianni Cuperlo, i principali sfidanti, hanno cominciato a delineare davanti a quella platea i termini di un confronto vivace, non scontato, persino con qualche importante punto di convergenza. Ma sulle procedure è scattato il riflesso autolesionista. Le procedure stanno diven- tando (ovunque, …