Plebiscito Merkel ma occhio ai “grillini”, di Gian Enrico Rusconi
A prima vista il risultato elettorale in Germania è paradossale. La supervittoria di Angela Merkel e del suo partito rende difficile quello che sembrava l’esito scontato del futuro governo: una coalizione tra democristiani e socialdemocratici, la classica Grosse Koalition. I numeri, una collaudata tradizione e un certo umore diffuso, tra il rassegnato e il rilassato, la lasciavano aspettare. Invece potrebbe non essere così. L’irritata battuta del leader della Spd, Peer Steinbrueck («Ora la palla è nel campo di Angela Merkel, lei deve trovarsi una maggioranza») è tutto un programma. Ma qui forse la parola«programma» non è fuori luogo. Infatti se Cdu e Spd dovessero sedersi attorno ad un tavolo per stilare un programma di governo comune, la trattativa potrebbe essere lunga e laboriosa. Ma guardiamo intanto il risultato complessivo delle elezioni. I due partiti popolari sono nettamente i più forti rispetto agli altri partiti diventati davvero «minori». Chi ha detto che i partiti tradizionali hanno fatto il loro tempo? Clamoroso, anche se prevedibile, è il tracollo dei liberali che da anni sostenevano una posizione aggressiva …