“Il fantasma degli aiuti Ue”, di Federico Fubini
Il disgelo rischia di morire sul nascere. Gli investitori esteri avevano ripreso a puntare sui titoli del Tesoro, le banche italiane erano tornate a piazzare i loro bond sui mercati globali. GIÀ da qualche giorno però tutto si era bloccato con il crescendo del ricatto sul governo. Non è questa però la sola conseguenza del terremoto politico in corso. C’è altro, perché a chi vuole staccare la spina al governo dev’essere sfuggita la svolta contenuta nell’ultimo rapporto del Fondo monetario sull’Italia: per la prima volta si descrive uno scenario in cui il Paese chiede aiuto all’Europa. È una “raccomandazione” sepolta ad arte in una scheda tecnica, quasi ad attutirne l’impatto. Ma il senso è chiaro, perché un prestito come quello evocato dall’Fmi implica conseguenze che per le élite del Paese sarebbero drammatiche: un programma di riforme pilotato da Bruxelles, Berlino o Francoforte, dunque una messa sotto tutela internazionale. Stefano Fassina, viceministro dell’Economia del Pd, ha subito riassunto il quadro senza giri di parole: «Così sarà la Troika a scrivere la prossima Legge di stabilità». È …