“Le lacrime di Napolitano”, di Umberto Rosso
«QUANTO più tu abbia la ventura di inoltrarti, in età avanzata, nel tuo percorso di vita, tanto più avverti il vuoto di quelle che sono state presenze assai care, venute meno via via nel corso degli anni…». La frase però si ferma in gola, un groppo di commozione fin quasi alle lacrime, che un bicchiere d’acqua non basta a mandar giù. L’aula magna della Bocconi, sorpresa e disorientata da quel capo dello Stato umano troppo umano, sopraffatto dai sentimenti, poi capisce e lo aiuta e conforta con l’applauso più forte. Una, due, tre volte. Un applauso e un bicchiere d’acqua. Giorgio Napolitano, il presidente che a qualcuno è sempre sembrato un presidente freddo, l’uomo della razionalità assoluta e del controllo “comunista” sulle emozioni, tutto “politica” e poco “personale”, si è emozionato davvero tanto nel ricordo di Luigi Spaventa. Ma negli ultimi tempi, in molte occasioni, il presidente della Repubblica non ha nascosto i suoi momenti di commozione. Soprattutto quando ha parlato dell’Italia e all’Italia che soffre e che non ce la fa. Quando si è …