Ma anche la Flc-Cgil è sulla stessa lunghezza d’onda. Sotto accusa la nota del Miur del 17 settembre scorso con cui si dà indicazione alle scuole di avviare la contrattazione facendo riferimento agli “avanzi” degli scorsi anni. La nota ministeriale 6348 del 17 settembre scorso segna di fatto la fine della contrattazione integrativa di istituto.
La nota è di una limpidezza cristallina: le istituzione scolastiche, in attesa di conoscere l’effettiva consistenza delle risorse disponibili, potranno “provvedere unicamente alla contrattazione delle risorse eventualmente rimaste disponibili provenienti dagli anni scolastici decorsi, secondo la destinazione definita dalla medesima contrattazione”.
Se si tiene conto che ben poche scuole dispongono di residui dello scorso anno di una certa entità, è del tutto evidente che la contrattazione, almeno in questa fase, sarà del tutto impraticabile.
Nella stessa nota, per la verità, il Miur sottolinea che “si rinvia a successiva comunicazione a seguire della necessaria intesa con le OO.SS., non ancora intervenuta in data odierna“.
Questo significa che si aspetta di trovare un accordo con i sindacati per destinare una parte del fondo di istituto al pagamento degli scatti stipendiali di tutto il personale.
Ma né la Flc-Cgil né l’Anp sono d’accordo a seguire questa strada anche perchè lo scorso anno le cifre definitive sono arrivate a marzo.
Il sindacato di Giorgio Rembado, anzi, ha preso carta e penna e ha scritto al Ministro in persona per sottolineare che “tale indicazione è in netto contrasto con le istruzioni a suo tempo (luglio 2012) impartite in merito, ma soprattutto comporta la paralisi di tutte le attività non di insegnamento”.
“Non sarà possibile infatti conferire incarichi per progetti ed attività fino a quando non sarà stato reso noto l’importo disponibile “ scrive Rembado, che aggiunge: “La scuola intanto non aspetta e deve andare avanti, né si può pensare che conferire un incarico a marzo, o dopo, risolva il problema”.
“Viene meno in tal modo – conclude Rembado – ogni margine per la progettazione autonoma ed anche per un utilizzo ordinato delle poche risorse disponibili. Quando queste saranno note, se mancheranno, come lo scorso anno, appena poche settimane al termine delle lezioni, non resterà che distribuirle a consuntivo a chi comunque ha fatto qualcosa”.
Per parte sua, la Flc di Mimmo Pantaleo ha già fatto sapere da diversi giorni di essere nettamente contraria all’utilizzo del fondo di istituto per il riconoscimento degli scatti stipendiali.
Posizione ampiamente condivisa anche dall’Anp.
Gli altri sindacati, al contrario, sembrano intenzionati a trattare con il Ministero proprio su questo punto, ma la partita è solo agli inizi, per capire come potrà evolvere bisognerà aspettare ancora qualche giorno.
La Tecnica della Scuola 28.09.13