Il numero dei docenti di sostegno in organico di diritto crescerà di anno in anno fino a raggiungere, dal 2015/2015, le stesse proporzioni del 2006/2007. Il il numero dovrebbe passare dagli attuali 63.348 a 86.447 insegnanti. É quanto prevede il decreto legge sulla scuola approvato ieri dal governo. Il dispositivo disciplina anche nuove procedure per l’accertamento dell’handicap, tramite l’inserimento nelle commissioni mediche di un dirigente scolastico o di un docente, designato dal direttore generale dell’ufficio scolastico regionale. Il dispositivo prevedepoi l’elaborazione di tabelle per agevolare il lavoro delle commissioni, così da rendere il più possibile uniforme, su tutto il territorio nazionale, il modo di lavorare e gli effetti degli accertamenti.
Basta posti in deroga
Si prevede un graduale ampliamento dell’organico di diritto del sostegno, che dovrebbe ritornare ai livelli del 2006/2007. Lo strumento tecnico adottato dall’esecutivo è la modifica del comma 414, dell’articolo 2, della legge 244/2007. Che aveva disposto la riduzione del 30% dell’organico dei docenti di sostegno attivato nell’anno precedente. La norma, peraltro, era stata fatta oggetto di una pronuncia da parte della Corte costituzionale. Che l’aveva dichiarata costituzionalmente illegittima, nella parte in cui non consentiva l’adozione di posti in deroga. E quindi, sebbene l’organico di diritto fosse rimasto di anno in anno, ben al di sotto di quello del 2006/2007, gli uffici avevano dovuto comunque ampliare le dotazioni del sostegno in organico di fatto. E la copertura degli stipendi dei docenti assunti in deroga era stata trovata gravando sui risparmi ottenuti con i tagli previsti dall’articolo 64 decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112. Adesso, però, la dotazione organica dovrebbe essere nuovamente rimpinguata. Direttamente in organico di diritto. E ciò dovrebbe favorire le immissioni in ruolo, limitando anche il ricorso ai posti in deroga. In altre parole, l’ampliamento dell’organico di diritto determinerà un aumento delle disponibilità utili per le immissioni in ruolo. E dunque, anche in considerazione del fatto che l’articolo 14 prevede che le immissioni in ruolo dovranno essere disposte su tutti i posti vacanti, ciò dovrebbe determinare un forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato di docenti di sostegno. Evitando così il continuo ricorso alla costituzione di posti in deroga, che vengono sistematicamente destinati agli incarichi di supplenza. Dunque, più immissioni in ruolo, più opportunità per la mobilità dei docenti di ruolo e assorbimento del precariato.
I rischi dei nuovi criteri
Quanto alle procedure di accertamento dell’handicap, l’inserimento nelle commissioni mediche di un rappresentante del mondo della scuola dovrebbe consentire ai medici di valutare più agevolmente gli effetti dell’handicap sul processo didattico- apprenditivo. Questa novità apre nuovi scenari circa i processi di individuazione degli alunni aventi diritto al docente di sostegno. Ma c’è il rischio che tutto ciò possa essere vanificato da un irrigidimento delle procedure di classificazione delle patologie. Il decreto legge, infatti, prevedendo l’emanazione di tabelle di conversione tra le disabilità rischia di legare le mani ai medici. L’introduzione di elenchi tassativi, infatti, potrebbe precludere alle commissioni la possibilità di accertare situazioni di handicap qualora le relative situazioni non fossero espressamente previste nelle tabelle.
ItaliaOggi 10.09.13