“Silvio il rais che porta al disastro il Paese”, di Eugenio Scalfari
La riunione ad Arcore di tutto lo stato maggiore berlusconiano, ministri compresi, è stata lunga e contrastata. Erano in tanti, ministri e non ministri. Non risulta invece la presenza di Gianni Letta, ormai in palese disgrazia agli occhi del capo. Il giorno prima c’era stato un consiglio di famiglia, orientato alla moderazione per evitare contraccolpi sfavorevoli sulle aziende e sulle partecipazioni azionarie berlusconiane. La conclusione è stata una fumata nera come il carbone, che avrà come risultato assai probabile la caduta del governo Letta. Valuteremo tra poco le conseguenze di questo concertone dove tanti strumenti hanno suonato spartiti diversi tra loro e con diverse tonalità, unificati però dalla sudditanza al Capo- padrone al quale non esistono nel partito da lui fondato e da lui posseduto alternative praticabili. A titolo di premessa facciamo intanto un’osservazione: nonostante i rischi concreti che il governo Letta non riesca a continuare il suo lavoro e crolli tutta l’architettura costruita da Napolitano per far uscire l’Italia dalla recessione, i mercati hanno tenuto, sia le Borse sia i rendimenti e gli “spread”; …