“Economia ed etica. La corruzione fa male due volte”, di Carlo Buttaroni
Si stima che, nel mondo, ogni anno siano pagati più di 1000 miliardi di dollari sotto forma di tangenti. Una cifra che corrisponde circa al 3% del Pil mondiale. In Italia, la Corte dei Conti ha quantificato i costi della corruzione in 60 miliardi di euro. Una stima che rappresenta solo un’approssimazione perché, come ha spiegato il presidente Luigi Giampaolino, i reati di corruzione sono caratterizzati da una rilevante difficoltà di emersione ed esiste una scarsa propensione alla denuncia. Non solo perché si tratta di comportamenti che nascono da un accordo fra corruttore e corrotto ma anche perché, nell’ambiente in cui sorgono, le persone, anche quelle estranee al fatto ma partecipi all’organizzazione, non dimostrano disponibilità a denunciare i fenomeni corruttivi. Tanto che la corruzione è considerata una tassa occulta, un elemento assodato quanto impalpabile del sistema, come fosse un’atmosfera dalla quale è impossibile tirarsi fuori. Che incide, però, negli andamenti economici generali. E non solo in termini di risorse sottratte alla comunità. Il peggioramento della percezione della corruzione ha, infatti, un impatto rilevante su misure …