Mese: Agosto 2013

“In fuga dal mare bollente lo strano caso dei pesci spiaggiati sull’Adriatico delle vacanze”, di Jenner Meletti

Piccoli pescatori sono contenti: il mare sembra la vasca di un grande allevamento. Milioni di piccoli cefali, di paganelli e di altri pesci nuotano nell’acqua alta appena due spanne e i bambini li inseguono con i loro retini. Sembra una festa ma invece è un’agonia. I pesci sono a riva perché cercano l’ossigeno. E se non lo trovano rischiano di morire, come è successo a milioni di altri pesci, su questo litorale piatto che parte dal delta del Po e arriva fino alle dighe del porto di Ravenna. Li hanno portati via con i camion, i pesci morti per asfissia. Milioni di cannolicchi, granchi e anche anguille. La strage è cominciata lunedì, quando si è alzato il vento di libeccio, dalla terra verso il mare. E potrà ripetersi perché il caldo — una delle cause della morìa — crescerà ancora per almeno una settimana. Fa impressione, il mare che uccide i suoi pesci. «I banchi si spingono fin quasi a toccare la spiaggia — dice Attilio Rinaldi, biologo del Centro ricerche marine di Cesenatico — …

Quella “piccola evasione” che ha fruttato a Silvio 360 milioni di fondi neri, di Piero Colaprico

«Con quello che pago di tasse, è ridicola l’accusa di aver evaso così poco», andava ripetendo Silvio Berlusconi, poco prima della batosta in Cassazione. È vero, l’ex presidente del consiglio è rimasto impigliato per un «pezzettino » di tasse non pagate: ma la realtà racconta una storia totalmente diversa. La contabilità gonfiata sulla compra-vendita dei diritti tv ha permesso la creazione almeno di 360 milioni di dollari di fondi neri: e se si è potuto procedere solo per i circa 6 milioni di euro sottratti al fisco nel 2002 e 2003, «vi è la piena prova, orale e documentale, che Berlusconi – questo si legge in sentenza definitiva – abbia direttamente gestito la fase iniziale dell’enorme evasione fiscale realizzata con le società off shore». Pochi fatti, nudi e crudi, bastano. I PREZZI GONFIATI «Picchia giù con i prezzi» si sentiva dire un’impiegata dell’ufficio contratti dal suo superiore. Per comprendere il senso della frase bisogna sapere che c’era un pugno di manager di provata fede berlusconiana. E questi adottavano per la compravendita dei diritti tv un …

«Vogliono rompere? Il Pd è pronto a tutto», di Simone Collini

Un’eventuale richiesta di grazia? «Il Presidente della Repubblica sia tenuto fuori da queste vicende e si evitino pressioni inaccettabili e istituzionalmente scorrette». Il Pdl che ragiona sulla strada migliore per andare a nuove elezioni? «Si sta assumendo una responsabilità pesante verso i cittadini». E la richiesta del centrodestra per una riforma della giustizia? «Il programma è quello esposto da Letta in Parlamento. Quello per noi è l’ambito delle scelte possibili. Il resto non esiste». È sera e Guglielmo Epifani si sposta da una Festa del Pd all’altra, tra Modena e Reggio Emilia. Da Roma arrivano indiscrezioni sull’incontro tra Berlusconi e i parlamentari del Pdl. Tutte di segno negativo. E il segretario del Pd non esita un attimo a dire: «Noi siamo pronti a tutto». Ma prima un passo indietro. A Bologna, di mattina. Altro clima, altri discorsi. «Qui si tocca con mano che c’è un’altra Italia, seria, laboriosa, determinata, attaccata alle istituzioni anche, e che chiede giustizia e verità». Epifani è alla commemorazione della strage di 33 anni fa alla stazione centra- le. Gli viene …

“Un giorno di bombardamento mediatico ecco come il colpevole diventa vittima”, di Sebastiano Messina

Con la mobilitazione di tutte le truppe delle televisioni, dei quotidiani e dei siti Internet. In testa, naturalmente, c’è l’ammiraglia, il Tg5, l’unico telegiornale italiano che all’ora di pranzo ha trasmesso il video integrale del Cavaliere, il messaggio al Paese del condannato. Anche se era già stato trasmesso la sera prima da tutte le tv. Anche se durava nove minuti, che per un telegiornale è un’eternità. Anche se quasi tutti l’avevamo visto, in tv o su Internet. Neanche il Tg4, l’ex pulpito di Emilio Fede, s’è spinto fino a tanto, anzi l’ha sintetizzato in 20 secondi, mentre il tg di Italia Uno l’ha diligentemente condensato in due minuti. Ma il tg di Clemente Mimun deve aver sentito il dovere di scendere in campo, partecipando alla sua maniera alla prima incursione dei bombardieri mediatici. «Eccovi il lungo e a tratti drammatico messaggio…». Poi all’ora di cena ha fatto il bis. Ancora il videomessaggio, asciugato solo di un paio di minuti, seguito dal commento di un osservatore indipendente (Sallusti, direttore del Giornale) e preceduto dalle dichiarazioni di …

“In arrivo a Pompei un super manager”, di Francesco Erbani

Un “grande progetto Pompei”. Più fondi per i musei. Il reclutamento di 500 giovani. Tax credit per cinema e musica. Risanamento delle Fondazioni liriche. Per una volta un provvedimento del ministero per i Beni culturali non è accolto da fischi. Dopo predecessori abituati ad annunciare o a camuffare tagli, il ministro Massimo Bray, affiancato dal presidente del Consiglio Enrico Letta, ha illustrato ieri “Valore cultura”, un decreto legge, dunque un provvedimento d’urgenza, per «la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei Beni e delle Attività culturali». Il decreto è ancora in bozza (consta di tre titoli e quattordici articoli), non se ne conosce la versione finale, ma è stato comunque approvato dal Consiglio dei ministri dopo una discussione che alcuni descrivono come animata. Molte, per esempio, le pressioni di qualche collega di Bray perché il provvedimento fosse più aperto all’ingresso dei privati nella gestione dei beni culturali. Alla fine è Letta in persona che pone il sigillo: «La cultura», dice il premier, «è il cuore del nostro Paese e la possibilità di attrarre investimenti è …

“Costituzione non dividiamoci”, di Rosy Bindi

Quando si interviene sulla sentinella della Costituzione, l’art. 138, c’è sempre il rischio che si voglia aggredire il tesoro che custodisce. Era questa la preoccupazione che con altri colleghi avevo manifestato quando è iniziato l’iter di modifica costituzionale. Non abbiamo nascosto le nostre perplessità sia sul ruolo del Parlamento che sull’ampiez- za del mandato a intervenire. Ma grazie al la- voro compiuto insieme ai gruppi del Senato e con la disponibilità del governo, l’esame di questo disegno di legge costituzionale, che vo- teremo a settembre, può iniziare con grande serenità. Possiamo essere sereni perché il ddl costitu- zionale, pur derogando ad alcuni aspetti del 138, non ne intacca i principi e, anzi, ne raffor- za le garanzie prevedendo, comunque, il ricor- so al referendum anche nel caso in cui le rifor- me possano essere approvate con la maggio- ranza dei due terzi. E soprattutto perché è sta- ta assicurata e rispettata la centralità del Par- lamento. Si è tornati al metodo costituziona- le: quello di interventi puntuali, sui singoli og- getti delle riforme da fare …