Mese: Agosto 2013

“Isee più attento alle famiglie numerose”, di Matteo Prioschi

Il Governo recepirà le richieste delle commissioni per favorire i nuclei con più figli e i disabili. Il viceministro Guerra: il testo definitivo pronto in poche settimane Debutto a gennaio per il nuovo strumento. Via libera con osservazioni da parte del Parlamento al nuovo riccometro. Ieri le commissioni riunite Finanze e Affari sociali della Camera hanno dato parere positivo, dopo quello giunto il 1° agosto dalle commissioni Finanze e Lavoro del Senato, allo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri che aggiorna profondamente l’indicatore della situazione economica equivalente. Ora il testo dovrà tornare al Consiglio dei ministri per il via libera finale e l’applicazione che potrebbe avvenire a gennaio. Alcune delle osservazioni sono condivise da entrambi i rami del Parlamento. In particolare si chiede che siano escluse dal campo di applicazione dell’Isee le prestazioni assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario. Suscita perplessità, inoltre, il meccanismo previsto per il trattamento delle persone disabili e non autosufficienti in quanto, in presenza di un reddito dell’interessato molto basso o nullo ma con beni patrimoniali, …

“Gli italiani all’estero e la lezione di Marcinelle”, di Eugenio Marino

Il disastro di Marcinelle, di cui ricorre oggi il 57° anniversario (262 minatori morti, 136 italiani), dovrebbe essere l’occasione per ragionare, senza retorica, sugli italiani all’estero di oggi e sulla politica dell’Italia verso i suoi cittadini nel mondo. Vorrei partire da una doppia ferita che oggi come ieri incide la carne dei nostri migranti: da un lato lo sfruttamento e l’esclusione subiti nei Paesi ospiti, dall’altro l’abbandono da parte della Madrepatria. Ferite mai sanate che segnano le vite di tutti i migranti, come dimostra oggi la condizione degli immigrati in Italia. Certo l’emigrazione cambia nei numeri e nella qualità. Ai vecchi emigrati, operai o pensionati delle miniere e dei cantieri, si sono aggiunti i nuovi: ricercatori, ristoratori, tecnici specializzati e persino imprenditori. Questo mondo – circa 4 milioni mezzo di cittadini e 60 milioni di discendenti – aspetta risposte dallo Stato italiano e dal politica che troppo spesso rivela una totale assenza di strategia quando non un vero e proprio disinteresse nei confronti di questa realtà. La scelta dei tagli lineari, adottata negli ultimi anni, …

“Non esistono salvancondotti”, di Federica Fantozzi

La sentenza andrà eseguita. Anche il Pdl inizia a comprendere che non esistono immunità capaci di garantire una «agibilità politica» al Cavaliere. La risposta politica di Berlusconi è la candidatura della figlia Marina. Intanto Napolitano chiede che non ci siano intrusioni nella sfera del presidente. Il tormentone dell’estate è già coniato: garantire l’«agibilità politica» di Silvio Berlusconi. Espressione pudica con cui si tenta di veicolare l’estrema delle forzature: lasciare libertà personale e diritto di elettorato passivo a un leader politico condannato in via definitiva, del quale la camera di competenza (il Senato) sta per sancire la decadenza da parlamentare, e che a prescindere dall’interdizione dai pubblici uffici (comminata come pena accessoria del- la condanna a 4 anni e che la Corte d’Appello ricalcolerà nei prossimi mesi) è già incandidabile in base alla legge Severino-Monti. Già: come garantirne l’agibilità politica allora? La risposta è: in nessun modo. E il Pdl lo sa. Al punto che, al di là dei proclami di falchi e pitonesse, in trentasei ore tutto è rientrato nei ranghi: il Cavaliere, come sempre …

“Il passo che manca per la ripresa”, di Franco Bruni

Enrico Letta celebra i primi cento giorni del suo governo documentando gli sforzi per far riprendere il Paese. Sforzi fatti, anche sulla scia del governo precedente, in una situazione politica difficilissima e in un quadro economico internazionale ancora debole. Giustamente il premier chiede fiducia e perseveranza per continuarli. Si diffonde l’idea che la congiuntura economica italiana stia smettendo di peggiorare. Un’idea supportata da dati aggregati e ufficiali, come l’andamento della produzione industriale, il cui lieve miglioramento, già avvertito da qualche settimana, è stato ora ufficializzato dall’Istat. Da tempo Saccomanni, che ieri ha detto di pensare che «la recessione sia finita», raccomanda di non sottovalutare l’effetto positivo dell’accelerazione dei pagamenti arretrati della Pubblica amministrazione. Miglioramenti risultano anche da evidenze meno ufficiali. Vanno bene numerose imprese, soprattutto nei settori dell’export di qualità, che stanno reagendo alle difficoltà degli ultimi anni con innovazione, ricerca, nuovo marketing, migliori relazioni con le organizzazioni sindacali. Con grande travaglio e attorno al triste serbatoio della disoccupazione, cambiano le imprese, la gente cambia mestieri, si adatta ai cambiamenti del mondo. Anche le banche, …

“L’Italia non mi ha voluto negli Usa batto il cancro”, di Eugenio Occorsio

Sono ore febbrili nel laboratorio di Antonio Iavarone alla Columbia University Medical School. Ha fatto il giro del mondo la notizia pubblicata da Nature Genetics che l’équipe guidata dal professore italiano ha realizzato una mappatura genetica completa del tumore al cervello, aprendo la strada alle terapie personalizzate. Un annuncio in grado di esaltare la comunità scientifica internazionale e di suscitare insperate aspettative per il terribile male. «Insieme con il tumore al pancreas, quello al cervello purtroppo è il più incurabile con un’aspettativa di vita media di non più di 15 mesi», spiega Iavarone. «Proprio di questo tumore mancava la mappa genetica. Ora stimiamo che il 15 per cento dei malati potrà curarsi selettivamente con farmaci già esistenti. Ecco la svolta». Ma il restante 85 per cento? «Qui scatta la corsa contro il tempo. Noi alla Columbia siamo ora in grado di realizzare in 24 ore una mappatura completa delle alterazioni genetiche in una cellula tumorale, l’operazione per intenderci che ha richiesto dieci anni di lavoro al team di Craig Venter quando tracciò la mappa del …

I 100 giorni di Letta: «Serve stabilità, voto ora sarebbe inutile», di Vladimiro Fruletti

Non ha nessuna intenzione di farsi logorare, come gli ha espressamente chiesto Epifani a nome di tutto il Pd, ma neppure di spingere il Paese sull’orlo del pericoloso precipizio dell’instabilità. Che il governo possa essere fatto saltare dalle mosse eversive del Pdl in difesa del proprio capo, Enrico Letta ne è perfettamente consapevole. Così come si rende conto del crescente disagio del Pd a rimanere in una convivenza forzata con una destra intenzionata ad aprire un nuovo scontro con la magistratura. E tuttavia il premier vede anche che una crisi al buio sarebbe davvero un grosso guaio per l’Italia. Perché aprirebbe le porte all’instabilità, rendendo inutili gli sforzi finora compiuti e vanificando quei primi segnali di ripresa registrati da diversi indicatori. Da una parte un’altra maggioranza forse numericamente sarebbe anche possibile, ma politicamente appare ardua visto che Grillo continua a tenere sbarrate le porte nei confronti del Pd. E dall’altra la strada dell’immediato ritorno alle urne sarebbe un rimedio forse peggiore del male. Perché con questa legge elettorale, è la convinzione di Letta (ma anche …

“Lasciate che gli stranieri vengano a noi”, di Stefano Lepri

Il governo non cade e l’agosto può trascorrere tranquillo, senza burrasche sui mercati finanziari. Però la tenue ripresa economica che si comincia a intravedere non ci porterà grande sollievo, se Enrico Letta e i suoi ministri continueranno settimana dopo settimana, mese dopo mese, ad essere paralizzati dai ricatti di una campagna elettorale permanente. La sfiducia tornerebbe a crescere, all’interno come all’estero. Non si può governare bene quando chi fa parte della maggioranza, invece di puntare su ciò che è realizzabile (in modo da rivendicare poi: «Per merito nostro sono state fatte cose buone») punta quasi soltanto su ciò che è irrealizzabile («Per colpa degli altri non si è concluso nulla»). Al di là della disordinata rissosità degli alleati-rivali, e delle loro divisioni interne, c’è un motivo di fondo per cui questo avviene. Purtroppo con una amministrazione pubblica nello stato in cui si trova, non fare è molto più facile che fare. E’ scarsa la capacità di prendere in breve tempo misure i cui risultati vengano percepiti dagli elettori. Lo vedono anche gli stranieri: alla nascita …