“Sicurezza senza grande fratello”, di Federico Rampini
E alla fine Barack Obama ha detto una cosa di sinistra sul Datagate. «La difesa dei nostri interessi deve coincidere con il rispetto dei nostri valori». Dunque, il fine non giustifica i mezzi, la difesa degli americani contro le minacce terroristiche non può giustificare le invasioni sistematiche e arbitrarie della privacy. È una svolta, che giunge quasi inattesa: proprio mentre l’asilo “politico” concesso da Vladimir Putin alla “gola profonda” Edward Snowden getta nella più grave crisi post-guerra fredda le relazioni tra Russia e Stati Uniti. Poche ore prime di partire per una settimana di vacanza Obama annuncia una svolta importante sui temi della sicurezza nazionale. Di fatto, con questo discorso può aprirsi un’era nuova, dopo 12 anni di “guerra totale” al terrorismo. Il presidente chiederà al Congresso di riformare il Patriot Act, la più importante legislazione di emergenza che fu varata dopo l’attacco alle Torri gemelle: un apparato di norme che ha favorito la costruzione di un Super-Stato di polizia, certo dentro una cornice liberale e democratica, ma pur sempre con dei “corpi separati” dalla …