“L’industria senza politica”, di Massimo Mucchetti
L’Italia della politica si scervella sul destino di Silvio Berlusconi. L’economia passa in secondo piano. E, nel recinto dell’economia, scompare la politica industriale. Doveva essere, la politica industriale, un segno distintivo del governo Letta.Non se ne avverte ancora traccia sia nella definizione dei soggetti deputati a darle impulso, per esempio nella definizione della missione della Cassa depositi e prestiti, sia nell’assunzione di un ruolo di regia discreta nelle grandi ristrutturazioni in corso. Sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico si accavallano decine, se non centinaia, di crisi aziendali. Ma dov’è la nuova politica di ampio respiro per rilanciare la grande impresa italiana che non si può fare solo nel dicastero di via Veneto ma richiede anche l’impegno convergente dei ministeri dell’ Economia, delle Infrastrutture, dell’Ambiente e della stessa presidenza del Consiglio? Automobile, trasporto aereo e ferroviario, telecomunicazioni, impiantistica per l’energia, distribuzione organizzata, televisione, il sistema residuo della grande impresa è variamente in difficoltà. Ma non se ne parla. O meglio si evoca la grande impresa come ideale astratto solo per dire che la piccola e …