Giorno: 25 Agosto 2013

«I have a dream» M. Luther King. Un sogno che compie 50 anni, di Alessandro Portelli

Cinquant’anni fa, 250mila persone si raccolsero a Washington nella grande manifestazione “For Jobs and Freedom” – per il lavoro e la libertà – organizzata da Philip A. Randolph, storico sindacalista militante nero e da Bayard Rusting, pacifista nero, gay, in odore di comunismo. Intervennero sindacalisti, leader religiosi, protagonisti dei movimenti, artisti. Il tutto culminò con lo storico discorso di Martin Luther King, e la sua celebre perorazione: «Ho un sogno…». Sono parole memorabili e in un certo senso sfortunate perché la loro eloquenza ha finito quasi per farci dimenticare le centinaia di migliaia di persone senza le quali quel discorso sarebbe rimasto solo un grande esercizio di retorica, e ridurre questa realtà di massa all’icona di una persona sola. E, riciclata e avvilita in tanti modi (dal caffè Kimbo ad Anna Oxa, da Silvio Berlusconi a Quagliarella) la frase del sogno ha finito per cancellare dalla memoria tutto il resto del discorso e la sua radicale politicità. «Ho un sogno, un sogno profondamente radicato nel sogno americano. Ho un sogno, che questa nazione un giorno …

“Pompei ritorna alla gestione duale”, di Francesco Prisco

Qualcuno disse che gli italiani partono incendiari e fieri, ma quando arrivano sono tutti pompieri. A Pompei, nell’area archeologica meglio nota e peggio conservata del mondo, gli “incendiari” non hanno lasciato assolutamente buoni ricordi – si veda la stagione decisionista dei commissari di protezione civile, oggi al vaglio dei magistrati – ma i “pompieri”, quelli che smorzano le polemiche e si concedono sempre un po’ di tempo in più prima di prendere una decisione, hanno fatto comunque danni. Il decreto “Valore Cultura”, l’atto con cui il ministro dei Beni culturali Massimo Bray ha inteso imporre una svolta per il superamento dei problemi del sito, nella sua prima stesura appariva incendiario, con l’istituzione della figura del direttore generale di progetto «stazione appaltante» e «responsabile unico» del Grande progetto da 105 milioni di euro cofinanziato dall’Unione europea. In quella definitiva, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 9 agosto, le funzioni conferite al dg arrivano lui «ferme restando le funzioni, i compiti e le attribuzioni della Soprintendenza competente in ordine alla gestione ordinaria del sito e quale beneficiario finale …

“Scuola, assunzioni a metà. Mancano le graduatorie”, di Valentina Santarpia

Solo meno della metà delle graduatorie del «Concorsone» è definitiva: a sette giorni dal termine ultimo stabilito perché i nuovi docenti entrino in ruolo per l’anno scolastico 2013-2014, le commissioni regionali ancora arrancano: a rivelarlo è il monitoraggio che, giorno per giorno, sta effettuando Orizzontescuola.it sulla base dei dati degli uffici scolastici regionali. Ad oggi, esclusivamente le province autonome di Bolzano e Trento e la Valle d’Aosta hanno le graduatorie finali, mentre Lazio e Toscana hanno gettato la spugna. La regione Lazio ha comunicato, il 21 agosto, che «non sarà in grado di pubblicare alcuna graduatoria definitiva entro il 31 agosto», mentre la Toscana ha specificato che potrà fornire i vincitori solo per tre classi di concorso. E ci sono molte altre Regioni, come la Campania o l’Emilia Romagna, che hanno fino ad ora graduatorie provvisorie in tutte le categorie. In base ad una prima stima, questo significa che appena 3200 vincitori del nuovo concorso potranno realisticamente prendere servizio: non solo perché in molti casi le procedure per le prove orali sono state rallentate oltre …

“Il governo oltre i ricatti”, di Claudio Sardo

E’ inaccettabile che Silvio Berlusconi, condan nato in via definitiva per frode fiscale, cerchi di trasformare la sentenza che lo riguarda in una questione di Stato, pretendendo che principi fondamentali della Costituzione diventino oggetto di baratto. Ma non meno vergognoso è questo dibattito pubblico, che sembra dimenticare le sofferenze dell’Italia in carne e ossa, i problemi e le domande di famiglie, imprese, lavoratori che rischiano di perdere o hanno già perso il posto. Un dibattito pubblico nel quale il governo viene usato come arma di ricatto, o come leva di improbabili scenari politici, senza mai dedicare al merito delle scelte, alle opportunità, alle questioni legate alla ripresa o alle strategie europee, la considerazione che si dovrebbe in un Paese normale. C’è la politica capovolta nel disperato tentativo di Berlusconi di sottrarsi alla condanna per un (grave) reato comune. C’è la politica capovolta nella spregiudicatezza di Grillo, che difende persino il Porcellum pur di ottenere le elezioni subito e che auspica le macerie del Paese per continuare ad alzare la bandiera di una vittoria totalitaria (e …

“Contro la violenza sulle donne il decreto comincia a camminare”, di Luisa Pronzato

Era uno dei punti novità del decreto legge del governo contro la violenza di genere: «l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare». Ieri i carabinieri di Tricase (Napoli) lo hanno applicato. La misura è scattata per un imprenditore 51enne. Aveva picchiato moglie e figlia; si sono presentate ai militari. Il pronto soccorso ha confermato le lesioni, il pm ha dato l’autorizzazione. In questi 60 giorni in cui il decreto governativo è attivo, prima che il Parlamento lo converta in legge, l’attenzione è obbligo. Si nota nella cronaca. Il 21 agosto un 24enne di Morbegno (So) è stato «allontanato» dopo che la fidanzata era arrivata in caserma con ecchimosi al volto e al braccio. Una telefonata dei carabinieri al pm di turno che ha dato l’ok. Lo stesso il 23 agosto per un 49enne di Terni. E sempre il 23 agosto, a Baranzate (Mi), un 40enne è stato arrestato dopo che la moglie ha chiesto aiuto urlando dalla finestra mentre lui la picchiava. Le botte duravano da anni, lei non aveva mai denunciato temendo ritorsioni. Un cambio radicale …

“La democrazia sotto ricatto”, di Chiara Saraceno

Il vertice di Arcore ha confermato il ricatto, rafforzandolo. Non solo ci si aspetta dal Pd che trovi una soluzione alla decadenza di Berlusconi, ma si rilancia il contenzioso su tutto il resto. Con questo vertice, e le attese che ha suscitato, il Pdl ribadisce che le sorti del governo dipendono da ciò che Berlusconi ritiene più conveniente per sé. Ciò che conviene al paese è solo strumento di ricatto. Se il Pd non esce da questa strettoia il marasma politico che da mesi ormai attanaglia l’Italia peggiorerà ulteriormente. La pezza messa da Napolitano (accettazione di una rielezione a patto di formare un governo di “larghe intese”) ha certamente avuto buone ragioni e motivazioni generose; ma sta rivelando tutta la sua fragilità. Non solo, fin dall’inizio, il Pdl si è comportato da partito insieme di governo e di opposizione, costringendo il Pd in un ruolo di sempre più acritico difensore della “stabilità a tutti i costi”, costretto a rimangiarsi ogni, per altro timidissima, resistenza (si veda la vicenda dell’Imu e le altalenanti dichiarazioni dei ministri …

“I Sindacati in pressing subito risposte per i precari”, di Giuseppe Caruso

La lunga guerra. Combattuta sulla pelle dei precari. È quella che sembrano aver deciso di affrontare i ministri berlusconiani: nella riunione del Consiglio dei ministri di venerdì scorso hanno di fatto bloccato il via libera alla soluzione del problema dei precari nell’amministrazione pubblica. Nonostante, dal punto di vista ufficiale, lo stop al provvedimento sia arrivato per una questione di natura formale, vale a dire una richiesta di maggior approfondimento sul tema avanzata dai ministri del Pdl, è parso evidente che il vero motivo del tergiversare avesse un nome e cognome: Silvio Berlusconi. Il centro-destra continua così la sua pressione sull’esecutivo per ottenere l’agibilità politica (ma sarebbe meglio definirla impunità) del suo leader. Adesso si attende la nuova riunione del Consiglio dei ministri, fissata per domani. Lì si capirà fino a quanto è disposto a spingersi il Pdl. Un atteggiamento, quello del partito di Berlusconi, che non piace per niente ai sindacati. Che ricordano a più riprese come in ballo ci siano la bellezza di 150mila precari, che garantiscono di fatto il funzionamento della macchina statale …