È il dato in tutta la provincia modenese: la Cgil preoccupata punta sugli effetti del patto per la crescita. È allarme cassa integrazione in tutta la regione Emilia Romagna, Modena compresa. Quello che registrato dalle nostre province nel corso del 2013 è un andamento, secondo la Cgil regionale, alquanto preoccupante. Secondo le elaborazioni dei dati (di fonte Inps, aggiornati a giugno di quest’anno), infatti, in tutta la provincia modenese si sono registrati oltre 11 milioni di euro di cassa integrazione autorizzate dall’ente provinciale. Con aumenti significativi in particolare nella cassa integrazione ordinaria, che tocca quota 2,2 milioni di ore e un aumento pari al 42% rispetto allo stesso periodo del 2012. Importante l’incremento registrato anche per quanto riguarda la cassa
integrazione in deroga (che spetta ai lavoratori di imprese che non hanno
diritto agli strumenti ordinari, oppure quando questi sono giunti ad
esaurimento) a quota quasi 5 milioni di euro (per la precisione 4.946.599 ore),
con un aumento pari al 30% rispetto allo scorso anno. Nessun sospiro di
sollievo se si guardano i dati relativi alla cassa integrazione straordinaria,
a quota 3,8 milioni di ore. Di fronte a questi dati «è ancor più urgente –
afferma Antonio Mattioli, responsabile delle politiche contrattuali della
segreteria Cgil Emilia Romagna – il provvedimento, da parte del Governo, di
rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga per garantire la copertura del
reddito ai lavoratori coinvolti nella crisi e che hanno terminato la
possibilità di far ricorso agli ammortizzatori ordinari. Certamente la risposta alla crisi non può essere solo quella degli ammortizzatori, ma si rende necessaria un’azione a livello locale (regionale) e nazionale (governo) in grado di produrre un’inversione di rotta radicale alle politiche economiche ed industriali del paese». A livello regionale nel confronto tra il periodo
gennaio/luglio 2013 con lo stesso periodo del 2012, il ricorso alla cassa
integrazione ordinaria (a 11,4 milioni di ore) risulta superiore di 1 milione
di ore, il ricorso alla cassa integrazione straordinaria (17,1 milioni) risulta superiore di circa 3 milioni di ore (+ 19%) e il ricorso alla cassa integrazione in deroga, tenuto conto ancora dei dati parziali, supera già ora di 3,3 milioni di ore il livello raggiunto nei primi 7 mesi del 2012 (+ 15%) con 25 milioni di ore autorizzate. Occorrono parecchi interventi urgenti, dunque, perché «si può uscire dalla crisi – conclude il responsabile delle politiche contrattuali della segreteria Cgil Emilia Romagna, Antonio Mattioli –
solo con interventi strutturali sulla fiscalità, sugli investimenti in ricerca, innovazione e infrastrutture, su nuovi modelli organizzativi. Da settembre, a livello regionale, è assolutamente necessario dare gambe al cosiddetto Patto per la crescita».
La Gazzetta di Modena 24.08.13