“Siria, le verità mancanti”, di Francesco Lenci
Oggi non è affatto facile verificare se, quando, dove e da chi siano state usate armi chimiche in Siria. In questo caso più di sempre le mezze verità corrono il rischio di rendere la situazione ancora più confusa. Nello stesso tempo, rischiano di alimentare tensioni e costituire strumenti di cinica propaganda di parte. Anche se la comunità internazionale sembra unanimemente d’accordo sulla necessità di accertare la verità nel più breve tempo possibile, ad oggi nessun passo significativo e risolutivo è stato fatto. Quelle che seguono sono delle considerazioni strettamente personali che non pretendono assolutamente di dare risposte, ma che vorrebbero solo porre domande. Già il fatto che, venticinque anni dopo l’attacco con armi chimiche alla città curda di Halabja da parte dell’esercito iracheno, che provocò circa 5.000 morti, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non abbia trovato un accordo per accertare la veridicità delle accuse al regime di Bashar al-Assad di aver utilizzato gas nervino nella regione di Ghouta, a Est di Damasco, provocando almeno 1.300-1.400 morti, mi sembra di una gravità inaccettabile. Non …