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“C’è il via libera per le immissioni in ruolo: saranno assunti 11.268 docenti e 557 presidi”, di Salvo Intravaia

Il ministero dell’Economia dà l’ok alle immissioni in ruolo nella scuola: 11.268 docenti e 557 presidi. A comunicarlo sono gli stessi tecnici del dicastero dell’Istruzione in un incontro durante il quale sono stati illustrati ai sindacati criteri e numeri delle assunzioni che decorreranno dal prossimo primo settembre. Dopo tante polemiche, termina in questo modo l’attesa dei precari e dei vincitori dell’ultimo concorso a cattedra bandito lo scorso anno dopo 13 anni di attesa. Adesso la palla passa agli uffici periferici del ministero – gli ex provveditorati agli studi, ora Ambiti territoriali provinciali – che in pochissimi giorni dovranno organizzarsi per assegnare le cattedre ai neoassunti. I tempi, come hanno sottolineato a più riprese i sindacati, sono strettissimi.

La normativa vigente impone infatti agli uffici scolastici regionali e provinciali di assegnare i posti entro il 31 agosto. In caso contrario, il posto andrà a un supplente e verrà attribuito al vincitore di concorso – o al precario inserito nella graduatoria ad esaurimento – soltanto l’anno successivo. Una beffa per chi aspetta da anni o si è sobbarcato un lunghissimo iter concorsuale per ottenere la cattedra. Gli 11.268 posti che cominceranno ad essere assegnati nei prossimi giorni verranno suddivisi in parti uguali tra i vincitori del concorso e i precari inseriti nelle liste provinciali. Poi, si procederà alla nomina dei supplenti che dovrebbero arrivare in cattedra prima dell’inizio delle lezioni.

Le assunzioni autorizzate da via XX settembre sono state suddivise tra i vari odini di scuola assegnando 1.274 posti ai docenti di scuola dell’infanzia, 2.161 ai colleghi della primaria, 2.919 cattedre ai futuri prof della scuola media e 3.136 cattedre agli insegnanti delle superiori. Inoltre, 1.648 posti andranno agli insegnanti di sostegno e 68 agli educatori dei convitti nazionali e degli educandati. Ne mancano 62 che andranno a insegnanti di scuole comunali e provinciali passate allo Stato. In totale 11.268 cattedre. Per il personale Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi) è, al momento, tutto bloccato dalla vicenda dei docenti inidonei che secondo la Spending review del governo Monti dovrebbero passare proprio nei profili di Assistente tecnico e Assistente amministrativo.

Un provvedimento che, sin dall’inizio, ha suscitato tantissimi mal di pancia tra gli interessati. Per questa ragione è in ballo un provvedimento ad hoc, portato avanti da tutte le forze politiche che formano l’attuale governo, che tenderebbe a scongiurare il declassamento dei docenti inidonei per motivi di salute liberando i posti per le assunzioni di bidelli, tecnici di laboratorio e amministrativi. Ma non è ancora stata trovata la copertura finanziaria e il provvedimento è in stand by. Intanto, il ministero dell’Economia ha autorizzato anche l’assunzione di 557 dirigenti scolastici che hanno vinto il concorso avviato nel 2011 che prevedeva l’assunzione in due anni di 2.386 neodirigenti incaricati di traghettare la scuola italiana nel terzo millennio.

Ma in diverse regioni, dopo gli scritti, sono fioccati i ricorsi che hanno – come in Lombardia, Piemonte, Molise e Emilia Romagna – bloccato tutto. In altri contesti il dimensionamento scolastico – l’accorpamento tra scuole operato dalle regioni per risparmiare posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi amministrativi (l’ex segretario) – ha fatto sparire parecchie poltrone di capo d’istituto e nonostante fossero stati banditi più posti, al momento ne sono stati autorizzati di meno: appena sei in Toscana, al posto dei 112 banditi due anni fa.

da repubblica.it