“Tra i due eserciti divisi dal Nilo”, di Bernardo Valli
Il venerdì della “collera”, decretato dai Fratelli musulmani, è cominciato sul ponte 15 maggio, tra le due sponde del Nilo. È là che ci sono stati i primi morti, per quel che mi è capitato di vedere. Ingrossato dai fedeli usciti dalle moschee, dopo le preghiere del venerdì, il corteo islamista proveniente dai sobborghi nord orientali era diretto a piazza Ramses, nel cuore della capitale, dove era prevista una grande manifestazione. L’avanguardia, con la bandiera egiziana e quella nera dell’Islam, è stata fermata in mezzo al ponte da una grandine di pallottole. Erano tiri di intimidazione che si incastravano nell’asfalto a qualche metro davanti ai ragazzi in prima fila. Un proiettile di rimbalzo ha ferito alla gamba destra un mingherlino, di non più di diciotto anni, che gridava a squarciagola «no al golpe militare» e «Dio è grande». È stato un parapiglia. C’era chi ordinava di avanzare, e dava l’esempio continuando a marciare verso l’altra sponda del Nilo; chi sfoderava un fucile fino a quel momento nascosto e si appostava dietro al parapetto; e chi …