“Il perchè di una strage”, di Paolo Pezzini
Molto opportunamente la Ministra Maria Chiara Carrozza ha inserito nella sua orazione ufficiale di commemorazione della strage di Sant’Anna di Stazzema un forte richiamo alla conoscenza storica, come elemento fondamentale di comprensione di quanto avvenuto e di formazione delle giovani generazioni. Vediamo allora, sul terreno specifico della storia («scienza degli uomini nel tempo», secondo la nota definizione di March Bloch che la ministra ha richiamato nel suo discorso), se vi siano questioni ancora aperte sull’episodio commemorato ieri. Partendo dalla domanda più importante: il perché della strage. La strage di Sant’Anna di Stazzema si inquadra in quella particolare fase della situazione bellica che si apre con l’arretramento dell’esercito tedesco sulla così detta Linea Gotica. In zone di grande rilievo strategico, come i monti a ridosso della Versilia, le Alpi Apuane o la Lunigiana, la presenza di numerose formazioni partigiane, di diverso orientamento (dai garibaldini agli autonomi) rappresentava per i tedeschi un effettivo problema. A partire da luglio si segnala così una radicalizzazione dell’atteggiamento degli occupanti nei confronti della popolazione civile, accusata, a torto o a ragione, …