“C’è la crisi all’università vanno solo i primogeniti”, di Alessia Camplone
Nel conto che la crisi presenta alle famiglie c’è anche la difficoltà a sostenere i costi dello studio: sono sempre di più i genitori costretti a scegliere di mandare all’università solo il figlio più grande, quello che “arriva prima”. ROMA Come nelle dinastie nobiliari. Un’università per i primogeniti. Nel conto che la crisi presenta alle famiglie c’è anche la difficoltà a sostenere i costi dello studio: sono sempre di più i genitori costretti a scegliere di mandare all’università solo il figlio più grande, quello che “arriva prima”. Una scelta che nasce dalla necessità, e che finisce con il penalizzare chi non è nato nel momento giusto. «I secondi e terzi figli – avverte Gianmaria Palmieri, neo rettore dell’ateneo del Molise – arrivano alla maturità ovviamente dopo i primi. Ma purtroppo, in questo periodo di crisi, tante famiglie sono costrette a rinunciare alle loro aspirazioni». E’ anche per questo che diminuiscono le matricole. Negli ultimi tre anni il calo è stato di 30mila iscrizioni. In Europa l’Italia è al quart’ultimo posto, con 3.302 iscritti ogni 100mila …