I 100 giorni di Letta: «Serve stabilità, voto ora sarebbe inutile», di Vladimiro Fruletti
Non ha nessuna intenzione di farsi logorare, come gli ha espressamente chiesto Epifani a nome di tutto il Pd, ma neppure di spingere il Paese sull’orlo del pericoloso precipizio dell’instabilità. Che il governo possa essere fatto saltare dalle mosse eversive del Pdl in difesa del proprio capo, Enrico Letta ne è perfettamente consapevole. Così come si rende conto del crescente disagio del Pd a rimanere in una convivenza forzata con una destra intenzionata ad aprire un nuovo scontro con la magistratura. E tuttavia il premier vede anche che una crisi al buio sarebbe davvero un grosso guaio per l’Italia. Perché aprirebbe le porte all’instabilità, rendendo inutili gli sforzi finora compiuti e vanificando quei primi segnali di ripresa registrati da diversi indicatori. Da una parte un’altra maggioranza forse numericamente sarebbe anche possibile, ma politicamente appare ardua visto che Grillo continua a tenere sbarrate le porte nei confronti del Pd. E dall’altra la strada dell’immediato ritorno alle urne sarebbe un rimedio forse peggiore del male. Perché con questa legge elettorale, è la convinzione di Letta (ma anche …