“Il decreto ‘Valore Cultura’ è un provvedimento di grande rilevanza per l’Italia perché rimette il settore culturale al centro dello sviluppo dell’economia del Paese”.
E’ quanto affermato dal responsabile Cultura e comunicazione del Pd, Antonio Funiciello, a proposito del decreto sulla cultura approvato dal Consiglio dei ministri e presentato dal presidente del Consiglio Letta e dal ministro della Cultura, Massimo Bray.
“Dal tax credit di 90 milioni di euro – ha aggiunto -, che risponde ad un’esigenza cruciale degli operatori del settore cinematografico, all’introduzione di benefici fiscali sul modello del tax credit per il settore musicale, all’esclusione dei teatri stabili pubblici e degli enti culturali vigilati dai limiti alla spesa previsti dalla spending review, al programma di inventariazione e digitalizzazione del nostro patrimonio culturale: si tratta di una serie di provvedimenti che danno slancio all’azione di governo in favore della crescita”.
“Bene anche il progetto Pompei – ha sottolineato Funiciello – per sottrarre finalmente il sito archeologico all’emergenzialismo, svolgere le gare e migliorare gestione e spese”.
“Fondamentale poi il provvedimento per aiutare le fondazioni lirico sinfoniche, a partire da quelle più a rischio, Genova, Cagliari, Firenze e Bologna. Qui non solo c’è lo stanziamento di 75 milioni per la situazione debitoria, ma anche una strategia di governo, attraverso la presentazione di piani industriali di risanamento da parte delle fondazioni, per sostituire il circolo vizioso dell’attuale gestione con un circolo virtuoso che guardi al futuro”.
Per l’esponente democratico “la buona politica del ministro, Massimo Bray e del presidente del Consiglio, Enrico Letta, comincia a rimettere in piedi l’Italia”.
“Il Partito Democratico ha svolto la sua parte nell’ideazione e nel sostegno alla loro iniziativa, che ci incarichiamo di arricchire in sede di riconversione con l’impegno dei nostri parlamentari, a partire dalla richiesta di un significativo reintegro del Fondo unico dello spettacolo”.
“Erano quasi 30 anni che un governo non dedicava un intero decreto alla cultura. E’ il segno evidente che il governo è convinto che dalla cultura si può ripartire per creare crescita, sviluppo e posti di lavoro e per dare un futuro al nostro Paese e credere nelle nuove generazioni. E’ una scelta molto molto chiara”.
Ha affermato nel corso di una conferenza stampa il ministro Bray.
Il provvedimento si occupa di più argomenti, in parte illustrati dallo stesso Bray. Come la stabilizzazione del tax credit per il cinema nel biennio 2014-2015: “siamo convinti che nel cinema ci sia una parte importante del patrimonio e della memoria del nostro Paese”, ha spiegato il ministro, annunciando anche l’estensione dello stesso meccanismo per la musica.
Inoltre, il Dl punta alla valorizzazione del sito di Pompei: “Nascerà un Progetto Pompei per le iniziative di coordinamento fuori dal sito archeologico, ci sarà un direttore generale che garantirà il rispetto degli impegni relativamente ai bandi per Pompei che avrà una sua sovrintendenza speciale, con Ercolano e Stabia”, ha spiegato Bray.
Altro tema affrontato nel provvedimento, quello delle fondazioni liriche con “trasparenza nell’assegnazione delle risorse e controlli rigorosi”, ha detto ancora Bray, spiegando tra l’altro che “dal 2014 il ministero dell’Economia restituirà ai musei tutti gli introiti diretti dei biglietti, questo ci consentirà di tenere sempre aperti i musei”.
Decreto Valore Cultura
– Tax credit per il cinema. Lo stanziamento di copertura per il credito d’imposta sugli investimenti nel cinema italiano viene reintegrato, tornando a 90 milioni di euro per il 2014 e il 2015.
– Tax credit per il settore musicale. E’ previsto uno stanziamento di 5 milioni di euro per il sostegno del mercato musicale e per la promozione dei giovani artisti e compositori.
– Fondazioni lirico sinfoniche. Sono assegnati 75 milioni di euro ad un fondo per la gestione della crisi delle Fondazioni lirico – sinfoniche. Le Fondazioni potranno accedere al fondo a fronte della presentazione di un piano industriale di risanamento.
– Gli enti culturali vigilati dal MiBAC e i Teatri stabili pubblici non dovranno più effettuare i tagli orizzontali sulle spese relative a pubblicità e tournée come previsto dalla Spending Review.
– Pompei. Per gestire e coordinare gli interventi e gli appalti fuori e dentro il sito archeologico sarà istituita la figura di un Direttore generale della pubblica amministrazione del progetto Pompei che dovrà definire le emergenze, assicurare lo svolgimento delle gare, migliorare la gestione del sito e delle spese.
– Giovani artisti. Alcuni spazi statali e demaniali saranno affidati alla gestione di artisti under 35 sulla base di bandi pubblici a rotazione semestrale. Saranno creati spazi all’interno delle città in cui gli artisti potranno esprimersi e fare ricerca su nuovi linguaggi e forme espressive.
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