“Ispiratori e mandanti, la caccia infinita”, di Gigi Marcucci
Un filo nero che collega stagioni diverse della strategia della tensione. Un bandolo afferrato tra i primi da Mario Amato, il magistrato assassinato dai neofascisti dei Nar, Nuclei armati rivoluzionari, un mese e pochi giorni prima che la stazione di Bologna esplodesse. Intuito da Tina Anselmi, infaticabile presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2. E forse anche da Giovanni Falco- ne, che quando decise di lasciare la magistratura aveva da poco messo a fuoco il centro Scorpione, emanazione trapanese di Gladio. Forse si griderà al complottismo, alla riesumazione della teoria del “Grande Vecchio”, dopo le parole che la presidente della Camera Laura Boldrini e Paolo Bolognesi, deputato e presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage del 2 agosto, hanno dedicato ai mandanti del più gra- ve attentato del dopoguerra. Ma punti di contatto o semplici coincidenze, collegamenti e veri e propri intrecci, continuità e contiguità emergono prepotentemente da milioni di pagine digitalizzate allegate alle memorie che l’Associazione 2 agosto ha depositato in Procura a Bologna. Atti dei processi per mafia o per fatti …