Mese: Luglio 2013

“In attesa della Cassazione Letta cerca di dare senso a una difficile estate”, di Stefano Folli

Il presidente del Consiglio Enrico Letta è molto attivo in questi giorni afosi che precedono la pausa estiva. Forse perché quest’anno le vacanze non presentano quel carattere ineluttabile che la tradizione suggerisce. Non c’è niente di veramente certo nell’Italia politica di oggi e si capisce che il premier abbia voglia di scuotere la maggioranza, anche per impedire che si produca uno “scollamento” rispetto all’attività dell’esecutivo. Si fa presto a ricadere nella sottospecie del “governo amico”, vale a dire una compagine che cammina per la sua strada senza essere sostenuta in modo convinto dai partiti dell’alleanza. Questo non è ancora il caso del governo Letta. Ma il presidente del Consiglio è consapevole che il rischio esiste e che le prospettive delle larghe intese poggiano in buona misura sulla sua personale leadership, sulla sua capacità di prendere iniziative e di trasmettere messaggi convincenti all’opinione pubblica. La sonnolenza estiva della maggioranza e la perdita di coesione sono pericoli dietro l’angolo e solo il premier può esorcizzarli. Ma è una fatica quotidiana di non poco conto, anche perché i …

“Un patto chiaro o sarà il collasso”, di Claudio Sardo

La ferita profonda, inferta alla nostra dignità nazionale dal caso di Alma Shalabayeva, ha indebolito il governo. Ma ad essere sinceri non è il solo motivo di affano per Enrico Letta, stretto da un lato da una crisi sociale drammatica e dall’altro da una maggio- ranza senza alcuna solidarietà politica. Il bisogno di governo, che, oltre la coltre di sfiducia e di rabbia, il Paese esprime in ogni suo punto di sofferenza, non è di per sè sufficiente a garantire stabilità ed efficacia. E tanto meno lo è in ragione dei vincoli che impongono ancora politiche restrittive nel 2013, e aprono (forse) qualche spiraglio solo nel prossimo anno. Per tornare a respirare abbiamo assoluta necessità e urgenza di un cambio delle politiche. Abbiamo bisogno di un’Europa che pensi e agisca diversamente da come ha fatto finora. E dobbiamo fare con coraggio la nostra parte, costruendo una nuova, vera alleanza per il lavoro, che sappia incidere sugli interessi e i poteri reali, riducendo i vantaggi delle rendite finanziarie e di quelle corporative. Non torneranno gli equilibri …

“Segnali di crescita ma lo sviluppo va sostenuto” di Alberto Quadrio Curzio

Le buone notizie congiunturali-previsive sull’inversione di tendenza della decrescita europea vanno prese con soddisfazione ma anche con cautela e vanno sempre collocate nelle prospettive e nelle valutazioni strutturali di medio-lungo termine. Anche perché, come vedremo, spesso non ci troviamo di fronte ad un passaggio alla crescita ma solo ad un rallentamento della decrescita. Per questo, per noi, è tuttora difficile pensare che la grande crisi che la Uem sta vivendo dal 2008, anche a causa di politiche economiche sbagliate, si stia risolvendo da sola. Non vorremmo che qualcuno tragga dai sintomi la conclusione che le politiche del rigore fiscale, non controbilanciate da investimenti europei in partenariato pubblico-privato (su cui ci sono progetti importanti elaborati dalla Commissione europea), siano state e siano la ricetta giusta. A meno che ci si accontenti di una crescita di lungo periodo del Pil sotto l’1% annuo e con una disoccupazione al 10%, associata ad un crollo nel tasso di attività che andrebbe ad incidere pesantemente sui bilanci pubblici. Consideriamo tuttavia le odierne, buone, notizie sull’economia reale e sul credito. Un …

“Un patto tra le generazioni per salvare il paese”, di Carla Cantone*

Non voglio scomodare papa Francesco, mi sembrerebbe esagerato. Ma forse in pochi hanno avuto modo in questi giorni di riflettere sulle parole da lui spese alla vigilia del suo viaggio in Brasile. Il Papa, con la concretezza che manca a molti, ha detto che aiutare i giovani significa farli uscire dall’isolamento in cui si trovano perché il rischio reale è che questo modello di società li lasci senza lavoro e quindi senza futuro. Questo è davvero insopportabile perché sono i giovani che con la loro identità, cultura e fede costituiscono il futuro di un popolo. Ma papa Francesco non si è limitato a questo ed ha aggiunto un pensiero preciso che condivido da tanto tempo e che quindi sottoscrivo in pieno: «Il futuro è anche degli anziani, perché sono loro i depositari della saggezza di vita». È un messaggio importante che dovrebbe contagiare la classe politica e che suona come musica per noi dello Spi, che siamo un sindacato di lotta e di memoria. Un Paese che si dice civile, moderno e democratico dovrebbe essere …

“M5S come la peggior partitocrazia, così salta tutto”, di Andrea Carugati

«Un comportamento irresponsabile del movimento 5 Stelle, un ostruzionismo degno della peggiore partitocrazia». Roberto Speranza, capogruppo Pd alla Camera, è furioso con i grillini che «hanno costretto il governo a mettere la fiducia sul decreto del fare e che rischiano di bloccare il Parlamento e di far slittare provvedimenti importanti come l’omofobia e lo stop ai fondi per i partiti». È stata una giornata parlamentare caotica. Cerchiamo di riannodare alcuni fili… «Il decreto del fare contiene provvedimenti importanti, come il Fondo di garanzia per credito e imprese, il wi-fi libero, mediazione e semplificazione per le opere pubbliche. Abbiamo aperto alle proposte delle opposizioni fin dai lavori in commissione e saremmo stati disposti a farlo anche in Aula. Ma ci siamo trovati di fronte a 800 emendamenti, 500 dei quali solo del M5S. Era necessario ridurre quel numero ma abbiamo trovato un muro. Sembra quasi che i grillini volessero il voto di fiducia». Loro sostengono che avevano ridotto a 8 i loro emendamenti. «La questione l’hanno messa così: se la maggioranza avesse approvato tutti i loro …

“Presto un altro strumento per favorire la parità di genere”, di Valeria Fedeli

Nello scenario disegnato dalla crisi, con sfide inedite da affrontare e nuovi percorsi di crescita da realizzare, il ruolo delle donne può essere decisimo. Per orientare le politiche pubbliche alla ripresa economica e produttiva, alla riduzione delle diseguaglianze, alla coesione sociale e all’equità, non si può prescindere oggi dall’analisi e dalla verifica dell’impatto di genere, sulla scia dell’impostazione mainstreaming assunta in sede europea sin dal 2006. Oggi in Italia le donne continuano a dover affrontare condizioni di vita più dure e discriminatorie. È una questione di modelli culturali, di stereotipi, di debolezze di sistema, di inefficacia delle politiche pubbliche. Oggi in Italia lavora il 47,1% di donne, rispetto ad una media Ue del 58,6%. Chi lavora poi fatica a trovare posizioni qualificate, viene pagata meno degli uomini, non riesce a fare carriera. Ancor più con la crisi: tra il 2008 e il 2012, secondo i dati Istat, si sono persi 376.000 posti di lavoro qualificati occupati da donne, mentre le posizioni non qualificate sono 242.000 in più. Inoltre le donne continuano a essere pagate meno …

«La mia Laura, innamorata della politica», di Giuseppe Vespo

«Morire così… È il modo in cui si muore… per un sogno… perché mia moglie stava realizzando il sogno della sua vita, fare il sindaco per lei era mettere in pratica delle cose, voleva dire fare qualcosa di concreto per la gente… Morire così è assurdo», dice Giuseppe Poliseno, marito di Laura Prati, la sindaca di Cardano al Campo, morta dopo l’aggressione in Comune. Parla di lei e di quella «passione» che con lei ha condiviso per vent’anni, l’amore e l’amore per la politica, dal matrimonio all’ultimo giorno insieme, fin da quando dovettero rientrare dal viaggio di nozze nel Salento perché a Cardano il Consiglio doveva eleggere il nuovo sindaco e lui, Giuseppe, giovane militante e consigliere prima del Pci poi del Pds non poteva mancare. Era il Novanta. «C’era la possibilità di formare una Giunta insieme ai socialisti, dovevo rientrare, anche se poi la cosa non andò in porto». Fu in quella occasione che Laura riconobbe la sua vocazione. «Si avvicinò alla sezione. In quel periodo le cose cambiavano in fretta. Il segretario si …