Mese: Luglio 2013

“Chi difende la Costituzione”, di Massimo Luciani

Si ergono a difesa della Costituzione repubblicana improbabili paladini. Sì. Sono gli stessi che, sino a poco tempo addietro, non perdevano l’occasione di sminuirne il valore. Gli stessi che pensano che i partiti, ai quali la Costituzione affida (come strumenti dei cittadini) il compito di determinare addirittura «la politica nazionale», debbano essere travolti dall’onda della decisione in rete. Gli stessi che attaccano il Parlamento, che la Costituzione mette al centro della forma di governo, perché è il luogo del compromesso (orrore!) e dell’espropriazione della «diretta» volontà dei cittadini. Gli stessi che – paradossalmente e contraddittoriamente – vorrebbero travolgere il divieto di mandato imperativo, che la Costituzione ha previsto proprio per arginare il potere di quei partiti che – comunque – considera essenziali per lo svolgimento del libero gioco democratico. Ma cos’è che ha risvegliato un così improvviso interesse per l’eredità di Dossetti, di Togliatti, di Moro, di Calamandrei, di tutti i grandi ai quali dobbiamo il lascito di una straordinaria Costituzione qual è la nostra? È, a ben vedere, un problema squisitamente tattico. Poiché il …

“La solidarietà non è tutto tocca a noi difendere Cécile”, di Gad Lerner

Adesso basta. Le offese e le minacce contro la ministra Cécile Kyenge non sono più sopportabili. Disonorano il nostro paese e necessitano di una ferma risposta collettiva. E se non ci riescono i vertici dello Stato a espellere i razzisti dalle istituzioni – come ha confermato l’inamovibilità del vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, protetto dal suo partito – ciascuno di noi è chiamato a farsene carico. Il lancio di banane contro una concittadina dalla pelle nera, chiamata dal governo a occuparsi dell’integrazione di milioni di immigrati, ha un nesso inequivocabile con la violenza verbale di chi l’aveva paragonata a un orango. Altri le hanno augurato di subire uno stupro. Hanno appeso manichini insanguinati nei luoghi in cui lei doveva intervenire. Hanno messo in dubbio il suo diritto alla cittadinanza italiana per il fatto di essere nata in Congo. Insinuano che la sua laurea in oculistica la renderebbe inadeguata alla funzione ministeriale. Si lamentano che usufruisca di una scorta di polizia. Di fronte a queste infamie esprimiamo, certo, ammirazione per il self control mostrato da Cécile …

“DemocraticaPA: le proposte del Pd per una riforma partecipata della Pubblica Amministrazione”, di Rossana Dettori

Le proposte presentate il 24 u.s. dal Partito Democratico sul lavoro pubblico e sulle pubbliche amministrazioni hanno sicuramente dei meriti che vanno sottolineati. Quel progetto di riforma, innanzitutto, ha il merito di interrompere quella spirale perversa fatta di demagogia, disvalori e di ideologie neo liberiste che negli ultimi cinque anni hanno caratterizzato l’approccio dei Governi Berlusconi/Monti sul lavoro pubblico: a volte, forse un po’ troppo spesso, il Partito Democratico ha risposto agli attacchi feroci di Brunetta e Monti con silenzi, ambiguità e timidezze. Con queste proposte, con la scelta di presentarle PUBBLICAMENTE, coinvolgendo i massimi vertici del partito, del sindacato, del sistema delle imprese e del commercio si inverte una rotta e si imbocca, almeno spero, una direzione ben precisa che ricolloca il più grande partito di centro sinistra al fianco del lavoro pubblico e del sistema che quel lavoro garantisce: i servizi ai cittadini. Quelle proposte, poi, hanno anche altri meriti che vanno evidenziati. Riportare al centro di un credibile progetto di riforma della Pubblica Amministrazione il tema del contratto collettivo nazionale di lavoro, …

“In gioco il destino della sinistra”, di Claudio Sardo

Nonostante sia arrivato il caldo torrido, è tempo di decisioni strategiche per i tre partiti antagonisti attorno ai quali ruota il nostro (malato) sistema politico. Il Pd – il solo ad accettare la definizione costituzionale di partito – deve scegliere su quale strada avviare il proprio congresso: peserà questa scelta, eccome, sul destino della legislatura, sulla ricostruzione (o l’ulteriore sfilacciamento) del tessuto democratico, sul progetto di governo futuro. Il Pdl deve affrontare lo scoglio della sentenza della Cassazione: un giudizio favorevole a Berlusconi potrebbe forse regalare un altro rinvio; una condanna invece porrebbe la destra di fronte al dilemma irrisolto che riguarda la sua stessa natura. È una forza democratica che può pensarsi oltre il suo fondatore o è un partito patrimoniale, che rientra nella holding di famiglia e non ha altra funzione che presidiare gli interessi del padrone? Ma anche il Movimento cinque stelle è a un bivio. Il diktat di Casaleggio – «mai con il Pd» – non aggiunge molto alla politica seguita da Grillo contro il tentativo di Bersani, al fine di …

“Pene più severe per i violenti e stop ai processi lumaca ecco il pacchetto salva-donne”, di Caterina Pasolini

«Per difendere tutte le Giulia d’Italia entro l’estate come governo presenteremo nuove leggi». Maria Cecilia Guerra, viceministro del lavoro con responsabile per le Pari Opportunità, sceglie con cura le parole dopo aver letto la lettera della ragazza in fuga dall’innamorato aguzzino. Giulia si sente prigioniera e chiede giustizia «Le sue parole sono chiare e descrivono con forza storie che si ripetono troppo spesso: la protezione che si trasforma in segregazione, la violenza alternata alla dolcezza per confondere le idee e impedire di reagire » Chiede aiuto allo Stato. E lo Stato che fa? «Come governo dopo riunioni fra i vari ministeri stiamo per presentare un pacchetto di norme che andranno ad integrare quelle esistenti in difesa delle donne maltrattate per evitare il ripetersi di nuove vittime». Che cosa prevederete, in concreto? «Si va dall’inasprimento delle pene ad un ampliamento dei casi in cui si prevede la custodia cautelare, a quelli in cui si può ricorrere all’ammonimento nei confronti di chi maltratta e abusa delle donne». I processi sono troppo lunghi… «Ecco, per tutelare la donna …

“Per salvare il paese il catalogo è questo”, di Eugenio Scalfari

Ci sono molte iniziative che in queste settimane di luglio si sono addensate e che riguardano in parte il governo e in parte il parlamento, producendo addirittura un ingorgo che metterà a dura prova di calendario le Camere costringendole ad un lavoro molto intenso. Alcuni pensavano che Enrico Letta eccedesse in annunci e rinvii. Si sbagliavano di grosso. Letta e i suoi ministri preparavano i percorsi appropriati. Ci hanno messo pochi giorni e adesso sono tutte o quasi tutte ai nastri di partenza, ma si scontrano, come era prevedibile, con ostacoli e diverso sentire della maggioranza ed un’opposizione di sistema. Questa è la difficoltà o altrimenti detto i nodi che arrivano al pettine. Il governo delle larghe intese non è mai esistito e non poteva esistere anche se l’ipocrisia che è un elemento della politica l’ha battezzato in quel modo. Abbiamo più volte detto (e l’ha detto esplicitamente anche Letta) che è un governo di necessità e di scopo. Lo scopo è di portare l’Italia e l’Europa fuori dalla recessione. Non è una “cosetta”, è …

Congresso Pd, duello sulle regole Voto dopo la sentenza Mediaset”, di Simone Collini

I sorrisi, le pacche sulle spalle, all’inizio. I volti tesi, gli sguardi rivelatori di sospetti reciproci, alla fine. Doveva essere un appuntamento per discutere del rapporto tra partito e governo e invece la Direzione Pd si è trasformata in uno scontro sulle regole congressuali talmente acceso che alla fine, con la scusa delle troppe richieste di intervento ancora in lista, si è deciso di chiudere senza un voto e di rinviare ogni decisione a una nuova riunione, convocata per la prossima settimana. Certo, c’è anche il fatto non secondario, come dice Guglielmo Epifani facendo riferimento al processo Mediaset, che «la sentenza del 30 luglio, qualunque sarà il verdetto, provocherà conseguenze» e quindi un nuovo appuntamento sarà «a valle» del pronunciamento della Cassazione. Ma è soprattutto la lacerazione che si è prodotta sulla platea degli elettori del prossimo segretario (primarie aperte o solo iscritti) a consigliare il rinvio di un voto. E se ad andare in scena è lo scontro tra l’ala governista del Pd (l’asse Epifani-Bersani-Franceschini) contro renziani e cosiddetti giovani turchi (Renzi e Cuperlo, …