“La sconfessione del cattivismo”, di Gad Lerner
Ci voleva un Papa per chiedere scusa ai migranti senza beccarsi l’accusa di “buonismo”? Ci voleva un Papa per abolire la pena dell’ergastolo senza subire insinuazioni di compiacenza con gli assassini? Sarò ingenuo, ma penso sinceramente che non sia addebitabile a meri calcoli di natura servile la reazione, forse perplessa, ma pacata, ai messaggi di civiltà lanciati da Francesco. MESSAGGI che pure – come dimenticarlo? – ribaltano il senso comune allarmista e securitario su cui la politica italiana ha lucrato per anni, rappresentando nel dibattito pubblico l’immagine caricaturale di un paese incarognito. Nessuno fra i ministri firmatari del trattato italo-libico se l’è sentita più di rivendicare il respingimento in mare manu militari dei profughi verso i campi di prigionia allestiti nel deserto. Nessun opinion leader spiritoso ha indirizzato a papa Bergoglio il ben noto invito sarcastico: “Se gli piacciono tanto i clandestini, perché non li ospita a casa sua anziché rifilarceli?”. Al contrario, nella destra italiana si sono levate solo un paio di voci per manifestare civile dissenso. Fabrizio Cicchitto: “Un conto è la predicazione …