“Ai congressi locali votano solo gli iscritti”, di Vladimiro Fruletti 
Via l’automatismo fra segretario e candidato premier. Congressi dei circoli, di federazione e regionali solo fra gli iscritti e prima di quello nazionale. Elezione del segretario nazionale attraverso l’albo degli «aderenti», non più degli «elettori» del Pd. Dimezzamento dell’assemblea nazionale (da mille a 500 persone) che sarà in parte scelta dai territori. In estrema sintesi è questa la proposta che il responsabile organizzazione del Pd, Davide Zoggia, ha in mente per il prossimo congresso. Una riforma, rispetto ai congressi di Veltroni e Bersani, che necessariamente dovrà passare attraverso la modifica di varie norme statutarie. E quindi dal voto a maggioranza assoluta dei componenti l’assemblea nazionale. Del resto i cambiamenti sono sostanziali. Perché non si cambia solo la norma che prevede che il segretario sia anche candidato premier («è cambiato lo scenario politico e il segretario potrebbe farlo anche per 3 anni se il governo dura» esemplifica), ma tutto il rapporto fra leader nazionale e base. Per Bersani (e gli avversari Franceschini e Marino) c’era stato prima il voto nei circoli, dei soli iscritti, e poi …