Giorno: 24 Luglio 2013

“M5S come la peggior partitocrazia, così salta tutto”, di Andrea Carugati

«Un comportamento irresponsabile del movimento 5 Stelle, un ostruzionismo degno della peggiore partitocrazia». Roberto Speranza, capogruppo Pd alla Camera, è furioso con i grillini che «hanno costretto il governo a mettere la fiducia sul decreto del fare e che rischiano di bloccare il Parlamento e di far slittare provvedimenti importanti come l’omofobia e lo stop ai fondi per i partiti». È stata una giornata parlamentare caotica. Cerchiamo di riannodare alcuni fili… «Il decreto del fare contiene provvedimenti importanti, come il Fondo di garanzia per credito e imprese, il wi-fi libero, mediazione e semplificazione per le opere pubbliche. Abbiamo aperto alle proposte delle opposizioni fin dai lavori in commissione e saremmo stati disposti a farlo anche in Aula. Ma ci siamo trovati di fronte a 800 emendamenti, 500 dei quali solo del M5S. Era necessario ridurre quel numero ma abbiamo trovato un muro. Sembra quasi che i grillini volessero il voto di fiducia». Loro sostengono che avevano ridotto a 8 i loro emendamenti. «La questione l’hanno messa così: se la maggioranza avesse approvato tutti i loro …

“Presto un altro strumento per favorire la parità di genere”, di Valeria Fedeli

Nello scenario disegnato dalla crisi, con sfide inedite da affrontare e nuovi percorsi di crescita da realizzare, il ruolo delle donne può essere decisimo. Per orientare le politiche pubbliche alla ripresa economica e produttiva, alla riduzione delle diseguaglianze, alla coesione sociale e all’equità, non si può prescindere oggi dall’analisi e dalla verifica dell’impatto di genere, sulla scia dell’impostazione mainstreaming assunta in sede europea sin dal 2006. Oggi in Italia le donne continuano a dover affrontare condizioni di vita più dure e discriminatorie. È una questione di modelli culturali, di stereotipi, di debolezze di sistema, di inefficacia delle politiche pubbliche. Oggi in Italia lavora il 47,1% di donne, rispetto ad una media Ue del 58,6%. Chi lavora poi fatica a trovare posizioni qualificate, viene pagata meno degli uomini, non riesce a fare carriera. Ancor più con la crisi: tra il 2008 e il 2012, secondo i dati Istat, si sono persi 376.000 posti di lavoro qualificati occupati da donne, mentre le posizioni non qualificate sono 242.000 in più. Inoltre le donne continuano a essere pagate meno …

«La mia Laura, innamorata della politica», di Giuseppe Vespo

«Morire così… È il modo in cui si muore… per un sogno… perché mia moglie stava realizzando il sogno della sua vita, fare il sindaco per lei era mettere in pratica delle cose, voleva dire fare qualcosa di concreto per la gente… Morire così è assurdo», dice Giuseppe Poliseno, marito di Laura Prati, la sindaca di Cardano al Campo, morta dopo l’aggressione in Comune. Parla di lei e di quella «passione» che con lei ha condiviso per vent’anni, l’amore e l’amore per la politica, dal matrimonio all’ultimo giorno insieme, fin da quando dovettero rientrare dal viaggio di nozze nel Salento perché a Cardano il Consiglio doveva eleggere il nuovo sindaco e lui, Giuseppe, giovane militante e consigliere prima del Pci poi del Pds non poteva mancare. Era il Novanta. «C’era la possibilità di formare una Giunta insieme ai socialisti, dovevo rientrare, anche se poi la cosa non andò in porto». Fu in quella occasione che Laura riconobbe la sua vocazione. «Si avvicinò alla sezione. In quel periodo le cose cambiavano in fretta. Il segretario si …

“Le riforme che chiedono gli investitori”, di Francesca Manacorda

Un fremito di vita in un Paese bloccato. L’accordo annunciato ieri, che introduce maggiore flessibilità in 800 posti di lavoro per l’Expo 2015, firmato da tutte le sigle sindacali, non è importante solo per il suo contenuto, né esclusivamente per eventuali altre applicazioni che potrà avere. È importante soprattutto perché segnala che – se lo si vuole – si possono superare contrapposizioni in apparenza insanabili per gettare qualche seme di crescita e innovazione, per cambiare regole che sembrano incise nella roccia mentre attorno tutto si modifica a gran velocità. Ma la scintilla che arriva dall’Expo, assieme ad altre luci – una per tutte il decreto che ha sbloccato i pagamenti della pubblica amministrazione, non basta ad illuminare un quadro che resta in buona sostanza oscuro. Gli investimenti che creano lavoro e fanno girare l’economia si contraggono: i capitali italiani appaiono sempre più scoraggiati e spesso dilaniati tra il desiderio di restare in Italia e la necessità di spostarsi verso terre più accoglienti; quelli internazionali sono sempre più diffidenti verso un Paese che non riescono a …

“Una sentenza ineccepibile”, di Luigi Mariucci

Sarà necessario tornare più estesamente sulla motivazione con cui la Corte costituzionale argomenta l’illegittimità del modo in cui la Fiat ha inteso applicare l’art.19 dello Statuto dei lavoratori. Ma già a una prima lettura il ragionamento della Corte appare ineccepibile e di ampio respiro.L’intera ricostruzione effettuata dalla Corte è volta a censurare un comportamento la cui pretestuosa strumentalità appare ovvia già al senso comune. È mai possibile che in uno Stato di diritto, la cui Costituzione si fonda sui grandi principi di uguaglianza e libertà sindacale, un sindacato che gode di un ampio consenso tra i lavoratori venga escluso dai diritti sindacali e che gli stessi lavoratori aderenti a quel sindacato perdano il diritto a costituire una rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro perché quel sindacato, da sempre partecipe delle relazioni contrattuali, rifiuta di sottoscrivere uno specifico contratto collettivo? Evidentemente no. Eppure è questo ciò che ha voluto la Fiat quando la Fiom-Cgil non ha siglato i contratti dell’era Marchionne. Ed è appunto l’illegittimità e la stessa assurdità di questo comportamento che ora la Corte …

“Nel 2013 il sistema-Italia perderà 250mila posti”, di Rosaria Talarico

Meglio l’agricoltura. È l’unico settore nel quale cresce l’occupazione dei giovani, con un aumento record del 9% nelle assunzioni di under 35. Per il resto nel 2013 si sono persi 250 mila posti di lavoro. Le 750 mila assunzioni complessive previste dalle imprese dell’industria e dei servizi non compenseranno quasi un milione di uscite (tra pensionamenti, licenziamenti e cessazioni) messo a bilancio. Si arriva così al saldo negativo rilevato dal sistema Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro. La perdita occupazionale si è fatta sentire soprattutto nei settori e nei territori più legati al mercato interno, ovvero il Mezzogiorno (da cui è atteso il 35% del saldo negativo complessivo), le imprese con meno di dieci dipendenti (che prevedono di ridurre la propria forza lavoro di 142.600 unità), le costruzioni (-59mila il saldo), il commercio al dettaglio (-24.500) e il comparto turistico (-25.600). In controtendenza l’agricoltura che incrementa l’occupazione nonostante i danni alle coltivazioni provocati dal maltempo e il calo dei consumi a tavola. La crescita di opportunità nel settore è dimostrata anche dal boom del …

“La vera riforma è abolire il porcellum”, di Ezio Mauro

In questo Paese sospeso, che vive una crisi economico-finanziaria molto pesante, una crisi di rappresentanza evidente e una crisi di fiducia preoccupante, sembra quasi che si sia rinunciato alla politica come strumento- guida di un sistema disorientato. Le elezioni con due sconfitti (Pd e Pdl) e un outsider egoista – M5S – hanno imballato il Parlamento. Il suicidio del Pd nel voto per il Quirinale ha certificato l’impotenza finale del sistema, con la politica che non riesce a dar forma alle istituzioni, nemmeno a quella suprema. Il governo di necessità che è nato da questo quadro disperato porta con sé tutte le contraddizioni della fase, a partire da una alleanza contronatura tra destra e sinistra che si giustifica solo se fa quattro cose indispensabili per sgombrare la strada ostruita della politica e riportare il Paese al voto: cambiare la legge elettorale, ridurre i costi della politica, negoziare con l’Europa un diverso rapporto tra austerità e crescita, affrontare il dramma del lavoro. Letta sta negoziando seriamente con Bruxelles e Berlino: tutto il resto è invece avvolto …