“Esprimo a nome di tutto il Partito Democratico, e mio personale, profondo cordoglio per la scomparsa di Laura Prati, sindaco di Cardano al Campo. Una morte avvenuta in circostanze tragiche per un gesto vile ed assurdo, reso ancor più doloroso dal fatto che Laura Prati sia stata colpita nello svolgimento del suo lavoro al servizio della comunità, in quello stesso presidio dove si affrontano e si risolvono i problemi dei cittadini”.
Lo ha dichiarato il segretario nazionale del Pd, Guglielmo Epifani.
“Nella situazione attuale – ha aggiunto – chi ha responsabilità amministrative si assume purtroppo rischi sempre maggiori, in un clima di disagio sociale ed economico crescente.
“Con lei perdiamo una valida e appassionata amministratrice. Il mio pensiero va alla famiglia innanzitutto e a tutta la comunità di Cardano al Campo. A loro esprimo la mia più profonda vicinanza”.
“Una morte assurda, che ci sconvolge. La scomparsa di Laura Prati lascia una ferita insanabile in tutti noi”.
Ha affermato Sergio D’Antoni, presidente forum Pubblica amministrazione del Partito Democratico.
“Nel ricordare la figura di questo sindaco valoroso e coraggioso abbiamo deciso di dedicare a lei l’iniziativa sulla Pubblica amministrazione che si terrà il prossimo 24 luglio. Per ricordare che sono i buoni amministratori come Laura a rendere concreti e fruibili i più importanti diritti della persona e del cittadino. Anche per questo, oggi, diciamo grazie a Laura e ci stringiamo ai suoi cari”.
Laura Prati, sindaco di Cardano al Campo in provincia di Varese, è morta dopo il ferimento a colpi di pistola avvenuto il 2 luglio scorso, per mano di un vigile sospeso dal servizio.
In mattinata il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, aveva fatto sapere che il sindaco era in stato di ‘morte cerebrale’.
Le condizioni di Laura Prati ieri si erano aggravate, dopo che il sindaco nei giorni scorsi era stato colpito da una emorragia cerebrale al termine di un intervento chirurgico all’ospedale di Circolo di Varese. Il vicesindaco di Cardano al Campo, Costantino Iametti, anche lui ferito nella sparatoria, e’ stato dimesso dall’ospedale nei giorni scorsi ed è tornato a casa.
I familiari hanno autorizzato la donazione degli organi.
Primo sindaco donna di Cardano Al Campo, Laura Prati è stata eletta nel 2012 con il Pd. Ora tutto il Paese si stringe attorno alle famiglia della donna, 49 anni.
Sposata e madre di due figli, Prati era impegnata da anni nella politica, nell’associazionismo e nei sindacati.
Al suo primo mandato, in passato era stata vice sindaco e assessore alla Cultura nel paese di circa 14mila abitanti vicino all’aeroporto di Malpensa, consigliere provinciale dei Ds e poi del Pd, portando avanti diverse iniziative per i diritti delle donne.
“Apprendo con infinita tristezza che a 20 giorni dal gravissimo attentato, per mano di un criminale, Laura Prati sindaco di Cardano ha dovuto arrendersi pagando un prezzo altissimo per il suo rigore morale e per la determinazione nel far rispettare le leggi. Laura lascia un vuoto incolmabile soprattutto per i suoi cari”.
Lo ha dichiarato Daniele Marantelli, deputato del Pd di Varese.
“Al marito Pinuccio, ai figli Massimo e Alessia un abbraccio affettuoso. Laura Prati lascia un grande vuoto anche nella comunità di Cardano, nella sinistra e nel Partito democratico di Varese. Nell’impegno politico, sindacale, amministrativo, associativo, sempre condotto in modo volontario, ha lasciato segni importanti: moralità, concretezza, cultura di governo, sensibilità verso chi soffre sono sempre stati i valori praticati, da semplice segretaria di sezione, a consigliere provinciale, da sindaco a presidente provinciale del Pd di Varese”.
“L’esempio di questa donna dolce e forte, con cui ho avuto la fortuna di condividere un lungo tratto della mia esperienza politica e personale, non deve andare disperso. Mi auguro sia un esempio soprattutto per i giovani che si avvicinano alla politica. Mi auguro infine che l’autore di questo feroce attentato, che fortunatamente ha risparmiato la vita del vice sindaco Costantino Iametti, paghi il prezzo che deve alla giustizia”.
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“LAURA, IL VOLTO DELLA BUONA POLITICA”, di Susanna Camusso
È difficile parlare di un atto così feroce e folle ed è doloroso ricordare una persona giusta e onesta che per quel gesto è stata uccisa. Ammazzata per vendetta e per rancore, morta per aver compiuto il suo dovere. Laura Prati, primo sindaco donna di Cardano, ci ha lasciato dopo due settimane di agonia.
Questa volta tutto è chiaro. Non ci sono sicari da cercare né motivazioni oscure da indagare. Le ragioni di questa tragedia, nella loro brutalità, sono chiare, evidenti, esplicite. E al tempo stesso pensando a quanto è successo la sensazione è che venga meno il senso, che la ragione ci abbandoni. Nulla può spiegare alla coscienza di noi tutti quel gesto assassino. Laura Prati è stata un sindaco, anzi una sindaca come amava definirsi, stimata e capace. Una dirigente politica decisa e integra. Una militante sindacale apprezzata e amata. Ha compiuto il suo dovere allontanando dal servizio un impiegato infedele e per questo è stata uccisa. Ancora una volta un rappresentante delle istituzioni, un amministratore pubblico viene colpito perché onesto, perché rispettoso delle norme e delle leggi. Era già accaduto a Perugia con conseguenze altrettanto tragiche.
Capita quotidianamente in molti uffici pubblici, fortunatamente senza gravi conseguenze, quando la disperazione, la rabbia o il risentimento si scatenano contro i rappresentati dello Stato, siano essi impiegati o amministratori, da troppo tempo additati a responsabili di ogni ingiustizia e di ogni sopruso. Sappiamo che così non è. L’amministrazione pubblica, nei Comuni più che altrove, è capace di grande professionalità. Sa essere, nonostante le enormi difficoltà che deve affrontare, vicina ai cittadini. Da troppo tempo c’è chi addita l’impiego pubblico come responsabile dei mali del Paese. Lo fa in mala fede per non dover ammettere i propri fallimenti, le proprie carenze, le scelte troppo spesso sbagliate per dolo. E c’è una responsabilità della politica, della cattiva politica. Quella politica che inganna, che rifiuta le norme e le leggi, quella che incita all’odio di volta in volta contro gli immigrati clandestini, gli amministratori, i fannulloni della pubblica amministrazione.
Laura Prati, diversamente da questi, è stata un esempio di buona politica. Lo è stata come amministratrice, come dirigente di partito, come sindacalista della Cgil. Lo è stata come solo le donne sanno esserlo: con l’impegno, la forza, l’onestà, la capacità, il coraggio, la sensibilità e l’affetto di cui solo loro sono capaci .
L’Unità 22.07.13