“Un patto tra produttori per il diritto alla salute”, di Giovanni Valentini
Ambiente e salute, da una parte; lavoro e profitto, dall’altra. Non sono, o non dovrebbero essere, valori contrapposti, alternativi, antagonisti. In una moderna democrazia economica e industriale, occorrerebbe anzi una “santa alleanza” fra imprenditori e operai per conciliare la difesa dell’ambiente e della salute con la tutela del lavoro e quindi di un legittimo profitto. Ma purtroppo da Torino a Porto Marghera fino a Taranto, passando per la pianura padana, spesso la realtà non corrisponde a questa visione dell’interesse generale. Fabbriche che inquinano l’aria e l’acqua; diffondono sul territorio amianto, benzopirene, diossine e polveri sottili; minacciano sia l’ambiente sia la salute dei lavoratori e dei cittadini, realizzando così un arricchimento illecito con le risorse sottratte alle normative sulla sicurezza e agli obblighi di legge. E la stretta della crisi economica non favorisce evidentemente un’assunzione di responsabilità che comporta oneri e costi, spingendo le imprese verso più agevoli e convenienti delocalizzazioni all’estero. Per cercare di contrastare questa pericolosa deriva nazionale, è sceso in campo nei giorni scorsi il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, leader di …