Giorno: 17 Luglio 2013

“Padova in testa, bene il Nord. I voti del ministero agli atenei”, di Giovanni Caprara

I risultati faranno discutere ma finalmente il nostro mondo della ricerca nelle università e nei maggiori enti è riuscito ad accettare l’idea di farsi esaminare. «È una piccola rivoluzione» ha ammesso il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza. Ed è vero, perché l’ultima valutazione, compiuta una decina d’anni fa, non era molto credibile chiedendo da allora una seria indagine. I risultati presentati sono sorprendenti e inaspettati per molti versi. La classifica che valuta la produttività della ricerca tra il 2004 e il 2010, cioè la somma dei risultati ottenuti in 14 aree dello scibile da parte delle grandi università, ha posto in vetta Padova seguita nei primi cinque posti da Milano-Bicocca, Verona, Bologna e Pavia. Atenei come l’Università Statale milanese o la Sapienza di Roma scivolano la prima al 10° posto e la seconda addirittura al 22°. Prima di queste troviamo città come Modena, Chieti, Udine, Siena, Parma, Perugia e Salerno. Anche se guardiamo la valutazione comprendente tutti i sette parametri considerati (dall’attrazione delle risorse all’internazionalizzazione) e quindi non solo i valori …

Riparte il futuro: all’unanimità la modifica dell’articolo 416 ter del Codice penale sul voto di scambio politico-mafioso

Ciao Manuela, il primo grande passo è stato fatto: grazie a te e agli altri 273.000 firmatari di Riparte il futuro la Camera ha approvato ieri pomeriggio all’unanimità la modifica dell’articolo 416 ter del Codice penale sul voto di scambio politico-mafioso, una riforma importante che doterebbe l’Italia di una norma moderna più incisiva e in linea con gli standard europei. Raramente succede che un’iniziativa proveniente dalla società civile venga presa in considerazione in tempi così rapidi dalla politica. Ed è ancora più raro che la Camera si esprima così chiaramente per estendere l’applicabilità di una legge. Si tratta di un risultato straordinario che abbiamo ottenuto grazie al tuo apoggio e a quello di migliaia di cittadini che come te vogliono fare la differenza contro la corruzione. Non è finita, però: il nuovo testo dovrà passare al vaglio del Senato. È urgente che questo passaggio avvenga in tempi rapidi, il prima possibile, sicuramente prima della fine dell’estate. Non possimo rischiare infatti che nell’attuale clima di instabilità politica tutti gli sforzi fatti fin ora si vanifichino ad …

“La delusione del Cnr. Il gigante delle provette al di sotto della media”, di Giovanni Caprara

Il grande malato uscito dalla valutazione dell’Anvur è, purtroppo, il Consiglio nazionale delle ricerche, il maggior ente italiano. Nelle classifiche quasi non appare, se non sporadicamente e dietro ad altri, come nelle scienze della Terra o nelle scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche. «Il lavoro compiuto dall’Anvur è indispensabile e prezioso ma ritengo che il decreto istitutivo della valutazione vada rivisto perché i suoi criteri penalizzano il Cnr», afferma il suo presidente Luigi Nicolais, illustre ricercatore ed ex ministro delle tecnologie e dell’innovazione. «Il Cnr tende all’interdisciplinarità — aggiunge Nicolais — e ciò rende difficile la considerazione con l’attuale sistema. Inoltre le nostre ricerche hanno vari autori e quindi i prodotti escono numericamente inferiori, ma soprattutto la metà dell’attività del Cnr è rivolta alla valorizzazione della ricerca cercando il trasferimento alle aziende. E questo pone in una condizione diversa la nostra produttività rispetto, ad esempio, a quella dell’Istituto nazionale di fisica nucleare che si occupa solo di ricerca pura. Non si possono mischiare insieme mele e pere. Il Paese ha bisogno di innovazioni ed è …

“E ancora resiste il culto della razza”, di Tahar Bel Jelloun

Potrei scrivere direttamente al signor Roberto Calderoli per dirgli quanto si è sbagliato; ma dato il mio attaccamento e la mia amicizia per l’Italia e il suo popolo, preferisco rivolgermi a tutti, anche perché l’informazione che ho da dare riguarda ognuno di noi: le razze non esistono. Non si tratta di uno scoop ma di una realtà evidente. Non esiste una razza bianca, e neppure nera o gialla. Siamo tutti quanti simili e diversi. Il termine «razza», se usato per gli umani, è improprio. Ha un significato se riferito agli animali, così diversi tra loro; ma applicato all’uomo rappresenta un errore, sia sul piano ontologico che su quelli genetico e biologico. I cani possono essere di razze diverse. Non così gli umani. Perciò, ignorarlo vuol dire trattare l’uomo come un animale. Proprio questo è accaduto nel caso delle aggressioni contro la ministra dell’integrazione Cécile Kyenge. Ciò che definisce un essere umano sono i suoi geni, il suo Dna, non il colore della sua pelle. Nessun comportamento psicologico o politico può essere ascritto a un dato …

“L’odore marcio del compromesso”, di Barbara Spinelli

Siamo talmente abituati a considerare l’Italia un paese diverso, più sguaiato e uso all’illegalità di altre democrazie, che nella diversità ci siamo installati, e non chiediamo più il perché ma solo il come. Il perché conta invece, è la domanda essenziale se vogliamo capire chi siamo: non una nazione che fa delle leggi le proprie mura di cinta ma un paese immerso nell’anomia, nell’assenza di leggi scritte o non scritte. Di conseguenza, un paese a disposizione. Gli storici forse, o gli antropologi, potrebbero rispondere. Perché siamo una terra dove ben due volte, nell’ultimo decennio, sono stati sequestrati cittadini stranieri con regolari passaporti e deportati con spettacolare violenza nei paesi da cui erano fuggiti per scampare alle torture o alla morte. Il 17 febbraio 2003 fu il caso dell’imam di Milano, Abu Omar; oggi è toccato a Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov (anche ricercato per frode), e alla figlia di 6 anni Alua: in ambedue le occasioni lo Stato si è inchinato a mafiosi diktat di potenze straniere, sperando che l’affare non venisse …