Malala all’Onu: “Parlo per chi non ha voce, i talebani non mi ridurranno al silenzio”, da repubblica.it
“Oggi non è il mio giorno, è il giorno di tutti coloro che combattono per i propri diritti. I talebani non mi ridurranno mai al silenzio e non uccideranno i miei sogni”. A testa alta, coperta da uno scialle di Benazir Bhutto e con la voce ferma di chi, ad appena 16 anni, ha già la consapevolezza di essere il simbolo di chi vuole difendere i propri ditritti, Malala Yousafzai, la giovane attivista pakistana, ferita lo scorso anno alla testa dai talebani, ha parlato dal Palazzo di Vetro. “Sono qui e oggi parlo per tutti coloro che non possono far sentire la propria voce – ha proseguito -. Pensavano che quel proiettile ci avrebbe fatto tacere per sempre, ma hanno fallito”, ha detto, lanciando un vibrante appello “all’istruzione per tutti i bambini”. Le sue parole sono state accompagnate dall’ovazione dell’assemblea: “Ecco la frase che i talebani non avrebbero mai voluto sentire: buon 16esimo compleanno Malala”, ha detto l’ex premier britannico Gordon Brown, oggi inviato delle Nazioni Unite per l’educazione. Con lo scialle di Benazir Bhutto. …