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Conti pubblici, più flessibilità per l’Italia. Ue, ok agli investimenti per la crescita”, da repubblica.it

La Commissione Ue “consentirà deviazioni temporanee dal raggiungimento dell’obiettivo di medio termine” che consentiranno spese “produttive”, cofinanziate da Bruxelles. Lo ha annunciato il presidente Josè Barroso. Oggi il commissario Olli Rehn scriverà ai ministri europei per spiegare il nuovo approccio. Giovannini: “Possibile intervento sostanzioso”. Più flessibilità per i bilanci dei Paesi con i conti in ordine, a cominciare dall’Italia. Lo ha deciso la Commissione europea. Esulta il presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta che su Twitter scrive: “Ce l’abbiamo fatta! La Commissione Ue annuncia ora ok a più flessibilità per i prossimi bilanci per i paesi come l’Italia con i conti in ordine”. Di fatto
Bruxelles “consentirà deviazioni temporanee dal raggiungimento dell’obiettivo di medio termine” che permetteranno “investimenti pubblici produttivi”, cofinanziati dalla Ue ha spiegato il presidente Josè Barroso.

Il deficit. Oggi il commissario agli Affari economici, Olli Rehn, scriverà ai ministri europei per spiegare il nuovo approccio. Tuttavia la Commissione Ue ha voluto sottolineare che il deficit “non può mai superare il 3%,” nemmeno con le nuove regole per gli investimenti pubblici”. Gli investimenti non verranno quindi esclusi dal calcolo del deficit, si consentirà invece di allungare i tempo per raggiungere gli obiettivi. Tradotto: l’Italia potrà spostare oltre il 2014-2015 l’obiettivo del pareggio di bilancio strutturale.

Il governo. “Siamo molto soddisfatti” ha detto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, commentando la decisione dell’Ue: “Aspettiamo di vedere la lettera di Olli Rehn per valutare, ma sarà possibile un intervento sostanzioso”. L’Italia si era impegnata a raggiungere il pareggio di bilancio, che in termini strutturali è calcolato in una forbice tra lo 0% del Pil e lo 0,5% del Pil, pari a circa 8 miliardi di euro l’anno. “Il governo italiano – scrive Palazzo Chigi in una nota – raccoglie con grande soddisfazione un risultato importante, forse il più importante di tutti nel rapporto con le istituzioni europee. E’ il premio per la scommessa che questo governo ha fatto fin dall’inizio sul rispetto degli obiettivi di finanza pubblica”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni: “Manterremo l’impegni presi e taglieremo le tasse, ma per farlo è necessario tagliare prima la spesa pubblica”.

La decisione. Barroso ha quindi spiegato che la Commissione “ha esplorato ulteriori modi all’interno del braccio preventivo del Patto di Stabilità (cioè per chi è sotto il 3% di deficit e quindi fuori da procedura, ndr) per realizzare investimenti pubblici non ricorrenti con un impatto provato sulle finanze pubbliche”. Per questo “quando la Commissione valuterà i bilanci nazionali per il 2014 e i risultati di bilancio del 2013, considererà di consentire deviazioni temporanee del deficit strutturale dal suo percorso verso l’obiettivo di medio termine (per l’Italia è il pareggio strutturale nel 2014-2015, ndr) fissato delle raccomandazioni specifiche per Paese”. Tale deviazione “deve essere collegata a spesa pubblica su progetti co-finanziati dalla Ue nell’ambito della politica strutturale e di coesione, delle reti trans-europee e della ‘Connecting Europe Facility’ con un effetto nel lungo termine positivo, diretto e verificabile sul bilancio”.

Le reazioni. Immediate le reazioni positive dal mondo della politica. Dal Pd, Francesco Boccia e Matteo Colaninno, sottolineano il “successo del governo Letta”. Nel Pdl soddisfatto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi secondo cui si tratta di un successo sia per il “riconoscimento del fatto che di solo rigore si può morire e che servono gli investimenti. Ed è anche il riconoscimento dei sacrifici fatti dagli italiani”. Sempre dal Pdl, Daniele Capezzone chiede ora un “taglio alle tasse”.

da repubblica.it