Mese: Giugno 2013

"Rilanciare il made in Italy con la cultura", di Laura Genga

Bread and roses è il titolo di una poesia di James Oppenheim ripreso come slogan durante lo sciopero dei lavoratori tessili di Lawrence, Massachusetts, che nel 1912 incrociarono le braccia per 63 giorni chiedendo salari più equi e condizioni di lavoro più dignitose. Il pane e le rose, l’indispensabile, il minimo vitale insieme alla cultura e alla bellezza. Rovesciando questo slogan oggi dovremmo chiedere rose e pane, perché dalla bellezza e dalla cultura si produce ricchezza. Per convincersene basta scorrere i dati del Rapporto 2013 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere con la collaborazione dell’assessorato alla Cultura della Regione Marche, presentato a Roma martedì scorso. Mentre nel 2012 il tessuto produttivo del Paese rimaneva immobile, le imprese del sistema produttivo culturale sono cresciute del 3,3% sull’anno precedente, arrivando quasi a quota 460 mila, il 7,5% del totale delle attività economiche nazionali. E nell’insieme le imprese del sistema cultura creano 75,5 miliardi di euro di valore aggiunto, equivalente al 5,4% del totale dell’economia, …

"La ricchezza della diversità", di Nadia Urbinati

La nostra democrazia sta attraversando una fase di tensioni e schizofrenie che non cessano di stupire. Il fondatore del blog antipartito Beppe Grillo transita il suo movimento dalla società al Parlamento, salvo poi lamentare il fatto che gli eletti del Movimento 5Stelle obbediscono al popolo italiano invece che a lui o al suo blog. Parlamentarista dichiarato quando in Parlamento i suoi non c’era ancora, sfodera ora una vocazione autoritaria e dispotica che col Parlamento va poco d’accordo. Il carattere deliberativo delle istituzioni democratiche impone un’attenzione alle differenze di vedute e una pratica della tolleranza che mal si adatta con i capipopolo. Non vi è dubbio che la strada del leader plebiscitario possa sembrare quella più semplice e naturale in tempi di crisi; quella che meglio pare adattarsi al maggioritarismo e che riesce a unire una massa larga nel nome di un capo rappresentativo. In questa impazienza con la democrazia deliberativa e parlamentare il leader del M5S si trova in sintonia con il leader del Pdl, il quale ha in questi anni portato parte dell’opinione di …

"La scommessa è guadagnare un po’ di tempo", di Stefano Lepri

I provvedimenti di ieri sui giovani e sul lavoro sono un esempio, modesto, di che cosa un governo può fare di buono nella situazione attuale. Il rinvio dell’aumento Iva, all’opposto, è un esempio assai significativo di come non si deve fare. Tanto più perché lo stesso errore che rischia di ripetersi nei prossimi mesi. Se i soldi nelle casse dello Stato non ci sono, coprire un calo di tasse da una parte con un aumento di tasse dall’altra non è necessariamente dannoso. Si possono sostituire tributi che frenano di più la crescita economica con altri che la frenano di meno. Ma non è questo il caso. Ricordiamo come ci siamo arrivati. Si parte dalla richiesta che il governo attui la principale promessa elettorale del Pdl, abolire l’Imu sulla prima casa. Il governo rinvia i versamenti e prende tre mesi per decidere. Frattanto arriva a scadenza il già deciso aumento dell’aliquota principale Iva: il Pd ribatte sostenendo che sarebbe meglio evitare questo. Circa quattro miliardi in ragione annua da una parte, quattro miliardi dall’altra. Il Pdl …

"Ustica: il diritto alla verità ancora negato", di Daria Bonfietti

27 giugno 198o – 27 giugno 2013: sono passati 33 anni da quella tragica notte, quando un aereo civile, che doveva collegare Bologna con Palermo, si inabissò nel mare di Ustica, portando con sé la vita di 81 innocenti cittadini. Proprio in questo anniversario possiamo finalmente affermare di avere, con lo sforzo di tanti, parenti, avvocati, cittadini, magistrati, scritto quella pagina di verità che era stata fatta sprofondare insieme all’aereo. La sentenza-ordinanza del giudice Priore del 1999, le sentenze del Tribunale civile di Palermo e la più recente sentenza della Corte di Cassazione, ci dicono, in maniera definitiva, che il DC9 è stato abbattuto ed è stata responsabilità dei ministeri dei Trasporti e della Difesa non avere salvaguardato la vita dei cittadini, e poi avere ostacolato in ogni modo il raggiungimento della verità. Oggi mi tornano alla mente le parole con cui proprio il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che va ringraziato per la sua continua attenzione a questa vicenda, si rivolgeva a tutti noi nel 2010: «Intrecci eversivi, forse anche intrighi internazionali, opacità di …

"Un passo è stato fatto", di Nicola Cacace

Per capire le soddisfazioni contenute insieme alle proteste di chi voleva di più dal pacchetto lavoro, dobbiamo guardare i dati dell’occupazione e le risorse limitate. Confrontando il tasso di occupazione italiano con quello medio europeo (il 56% contro il 64%) significa che in Italia ci sono tre milioni di occupati in meno rispetto all’Europa.̀ E’ evidente che rispetto a questi dati i provvedimenti Letta-Giovannini sono un pannicello caldo, forse l’unico oggi possibile, limitati a un miliardo di euro per sgravi fiscali per giovani sino a 29 anni, assunti in aggiunta agli occupati in essere, oltre ad una serie di provvedimenti «post-Fornero» come la riduzione degli intervalli per passare da un contratto a tempo determinato ad un altro, dai 2-3 mesi di oggi ai 10-20 giorni stabiliti dalle nuove normative. Intanto va detto che le nuove norme non peggiorano l’esistente come spesso è successo in passato, ad esempio con la defiscalizzazione degli straordinari considerati in tutta Europa norma anti occupazione e tuttora valida solo in Italia. Se però vogliamo lavorare per un futuro meno nero dell’attuale …

"Il congresso e il partito che vorrei", di Alfredo Reichlin

Il problema che sta davanti al congresso è quello di un grande cambiamento. Si tratta del fatto che noi non possiamo continuare a restare così come siamo: un amalgama di culture riformiste ed esperienze di una fase precedente a quella attuale. Ivi compresa quella delle «terze vie» alla Tony Blair. Il problema principale del Pd sta esattamente in ciò: nel ridefinire il nuovo «campo storico» del suo pensare e del suo agire. Ciò non significa affatto ignorare le emergenze e le strette della situazione. Ma per affrontarle dobbiamo collocarci in una prospettiva più ampia. La crisi italiana non è solo una crisi economica. È di identità. È crisi della rappresentanza politica democratica. È il distacco della società civile dallo Stato. Non dobbiamo stupirci se il disprezzo della politica è arrivato a questo punto. È finita una storia e anche la decadenza economica si spiega con ragioni geo-economiche e geo-politiche. L’Italia non sa più chi è. Non vede il suo futuro. In sostanza non ha una classe dirigente che sia in grado di pensare l’interesse generale …

"Il primato della civilità", di Alexander Stille

La decisionedella Corte suprema americana di annullare la legge federale in “difesa del matrimonio” – che vietava il matrimonio gay – rispecchia un cambiamento profondo nella vita americana. Quella legge era stata firmata meno di vent’anni fa da Bill Clinton, un presidente democratico con l’appoggio bipartisan. La legge fu approvata 342 contro 67 alla Camera e 85 contro 14 al Senato, rispecchiando la realtà politica dominante del momento. Era il 1996, c’erano elezioni in vista e molti democratici, pur non amando quella legge, avevano sentito l’esigenza di votarla per paura di essere massacrati alle urne. In teoria, la Corte suprema non dovrebbe badare né ai sondaggi né alle urne, ma non è casuale che questa decisione arrivi quando, per la prima volta, la maggioranza degli americani approva il diritto agli omosessuali di sposarsi. In soli cinque anni, da quando il presidente Barack Obama è stato eletto per la prima volta nel 2008, la percentuale di americani che appoggia il matrimonio gay è andata da una netta minoranza, 44 per cento, ad una netta maggioranza, il …