Quel Maggio «da chiudere», di Luca Del Fra
“Credo che l’intenzione sia chiudere il maggio musicale. Prima dell’estate probabilmente”. Parla pacatamente, la rappresentante del teatro fiorentino e le parole volano come pietre attraverso la grande sala Santa Cecilia dell’Auditorium di Roma, dove ieri si è svolta la manifestazione delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, i nostri grandi teatri lirici, organizzata dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, e Fials. Non è stata una manifestazione facile, anche con qualche contestazione: il termometro insomma della emergenza che attraversano i nostri grandi teatri lirici oramai da tempo in sofferenza. Si soppesano, talvolta con rabbia, gli errori e si prova a dare qualche risposta, per evitare che una gloriosa tradizione lirica come la nostra si spenga, così. Tant’è che a una iniziativa sindacale hanno voluto partecipare e intervenire svariati sovrintendenti, che sarebbero in realtà la controparte – Bruno Cagli Santa Cecilia di Roma, Rosanna Purchia San Carlo di Napoli, Cristiano Chiarot della Fenice di Venezia -, e una sparuta rappresentanza di politici, nonché l’Agis. L’emergenza sotto gli occhi di tutti è acuta in tre teatri, oltre Firenze, il Carlo Felice di …