Mese: Giugno 2013

"Terremoto, indennizzi falcidiati dalle tasse", di Ilaria Vesentini

«Una situazione paradossale», affermano gli industriali modenesi terremotati. «Una penalizzazione assurda», rincarano la dose gli artigiani nel cratere emiliano. Nella conversione in legge del decreto 43, il cosiddetto decreto emergenze licenziato ieri sera dal Senato, non è infatti passata la detassazione degli indennizzi assicurativi, ma solo quella dei contributi pubblici per la ricostruzione. Dunque, gli imprenditori previdenti che si erano tutelati con una polizza assicurativa e hanno ricostruito grazie agli indennizzi, su quei rimborsi dovranno pagare le tasse (che incidono mediamente per il 50% tra Irap, Ires e altre imposte), cosa che invece non toccherà a chi non era assicurato e grava in toto sulle spalle della collettività. «Una scelta sorprendente e incomprensibile», è il commento a caldo dell’assessore alle Attività produttive dell’Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, arrabbiato dopo un anno di battaglie a Roma per vedere riconosciuti i diritti di famiglie e imprese danneggiate, «perché la defiscalizzazione dei rimborsi assicurativi era già legge dello Stato con l’articolo 12 bis del decreto 74 di giugno 2012, poi convertito nella legge 122 e si trattava solo di …

"Astenuti. Quando la democrazia funziona al 50 per cento", di Filippo Ceccarelli

Aiuto: sotto il 50 per cento degli elettori la democrazia, o quel che ne resta, smobilita. Meglio accorgersene tardi che mai. Però quanti allarmi del lunedì riecheggiati a vuoto; quante vane geremiadi sull’apatia, la rabbia e la sfiducia che andavano intrecciandosi con l’eterno individualismo italiano, con quell’istinto di furba noncuranza e anarcoide “particulare” che già spinsero Guicciardini a scrivere: «E spesso tra ‘l palazzo e la piazza è una nebbia sì folta o uno muro sì grosso… «. Spesso, si badi, non sempre. E non solo perché l’esercizio del voto è stato a lungo, per legge, «un obbligo al quale nessun cittadino può sottrarsi senza venir meno ad un suo preciso dovere verso il Paese». Una norma prevedeva addirittura per gli astenuti l’esposizione in una specie di gogna, l’albo comunale, così come la menzione “Non ha votato” era da registrarsi nel certificato di buona condotta. Nel 1993 la nascente Seconda Repubblica cancellò quella legge e quelle sanzioni, peraltro mai applicate, delegando la questione al dettato costituzionale che all’articolo 48 definisce il voto un “dovere civico”. …

"Idee e metodo ci sono. Basteranno?", di Antonio Valentino

Le linee programmatiche su scuola, univerità e ricerca che il Ministro Carrozza ha presentato qualche giorno fa alle Commissioni del Senato e della Camera sono un buon esempio di come si vorrebbe essere informati, e coinvolti – da chi ha responsabilità di governo della cosa pubblica – sulle cose che si vogliono fare, e perchè e come e con quali priorità. Nelle passate settimane in verità si aveva quasi l’impressione di essere senza ministro. Essendo stati abituati da sempre (con qualche eccezione) a dichiarazioni di neo nominati che parlavano prima ancora di informarsi. Va dato atto all’on. Carrozza che le cose dette nell’audizione appaiono tutte pensate dopo essere state studiate; e studiate anche con esperti che evidentemente sapevano quello che dicevano. Forse, si potrebbe dire addirittura che ha studiato troppo, avendo presentato linee di indirizzo del suo dicastero la cui realizzazione probabilmente richiederebbe più di una legislatura. Ma penso che la messa a punto di un quadro generale sullo stato dell’arte del nostro sistema scolastico e universitario fosse assolutamente necessario per meglio definire un programma …

"Così connessi, così distanti preferiamo l’iPad alle persone", di Jonathan Safran Foer

Un paio di settimane fa, ho visto una sconosciuta piangere in pubblico. Mi trovavo nel quartiere Fort Greene di Brooklyn, in attesa di un amico col quale andare a colazione. Sono arrivato al ristorante con alcuni minuti di anticipo e mi sono seduto fuori, su una panchina, a controllare i nomi dei miei contatti. Una ragazza, forse quindicenne, era seduta sulla panchina di fronte, e piangeva al telefono. L’ho sentita dire: «Lo so, lo so, lo so». E andare avanti così. Che cosa sapeva? Aveva commesso qualcosa di sbagliato? La stavano consolando? Poi ha detto: «Mamma, lo so». E le lacrime si sono fatte ancora più copiose. Che cosa le stava dicendo sua madre? Di non restare in giro più tutta la notte? Che tutti possono sbagliare? È possibile che non ci fosse nessuno dall’altra parte e che la ragazza si stesse limitando a inscenare una conversazione complicata? «Mamma, lo so» ha detto e ha chiuso il telefono, mettendoselo in grembo. Mi sono trovato davanti a una scelta: potevo intromettermi nella sua vita, oppure rispettare …

Mozione approvata alla Camera dei Deputati su scuola, università e cultura

Ieri è stata approvata alla Camera dei Deputati la mozione Pd – Pdl che impegna il Governo a favore di Scuola, Università e Cultura. Il Pd lunedì scorso aveva presentato una propria mozione su cui c’è stata la convergenza delle forze di maggioranza. Le questioni che riguardano Quota 96 e Inidonei erano presenti solo ed esclusivamente nella mozione Pd e sono confluite in quella unitaria. Gli impegni assunti dal Governo sono di buon auspicio per la risoluzione di queste questioni. ****** Testo Mozione approvata La Camera, premesso che:     il recente rapporto Ocse 2012 evidenzia come la media di investimenti in istruzione dei paesi membri sia cresciuta fortemente negli ultimi anni e risulti pari al 5,7 per cento del Pil, ma l’Italia si colloca al di sotto della media, investendo solo il 4,5 per cento del Pil. Penultimi in graduatoria, davanti solo alla Slovacchia. Eppure è dimostrato che la maggiore spesa per istruzione produce rendimenti certi, come un maggior gettito fiscale ed una maggiore occupabilità e la stessa Banca d’Italia sostiene, sulla base di complesse analisi, …

"La scuola vista dai ragazzi. Paure e un Invalsi democratico", di Luciana Cimino

Si aspettavano qualche migliaio di risposte, ne sono arrivate quasi 100mila. La consultazione studentesca elaborata dalla Rete degli Studenti e somministrata nelle scuole di tutta Italia ha visto una partecipazione massiccia. Quella che ne è uscita è una piattaforma politica ma anche il ritratto di una generazione. I risultati sono stati presentati ieri mattina alla Sala Mercede della camera dei Deputati, davanti alla FlC-Cgil, a associazioni della scuola e organizzazioni studentesche e ad alcuni parlamentari. «Volevamo rovesciare il rapporto tra chi scrive le riforme e gli studenti, alle leggi calate dall’alto contrapponiamo un forma di democrazia partecipata, un modello che però in questi anni non è mai stato preso in considerazione», dice Roberto Campanelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti. Il referendum è partito il 15 aprile per finire il 4 maggio. «Interrogare sulle ansie di una generazione, che vive pure la crisi, ha un valore non solo politico ma anche culturale». Difatti il principale problema evidenziato dagli studenti con il 73.4% delle indicazioni è la paura della precarietà e l’incertezza nel futuro lavorativo. Tutte le …

"Il governo: “L’aborto va garantito” stop all’obiezione di coscienza selvaggia", di Maria Novella De Luca

Ci sono volute nove mozioni presentate da tutti i gruppi parlamentari, la campagna capillare e sottotraccia di “#save194”, le inchieste giornalistiche che negli ultimi mesi hanno raccontato come, di fatto, in Italia l’aborto sia tornato ad essere clandestino, ma finalmente ieri il governo si è mosso. Spezzando un muro di silenzio che durava da anni, mentre decine di reparti di interruzione volontaria di gravidanza venivano chiusi uno dopo l’altro, svuotati da un ricorso in massa di medici, anestesisti e infermieri verso l’obiezione di coscienza. Ieri, seppure con cautela, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al termine di una lunga giornata di discussione parlamentare, ha accolto e si è impegnata a verificare tutti i temi proposti nelle mozioni dei diversi gruppi politici, da Sel al Pd, dal Pdl al M5S a Scelta Civica, che sull’aborto si è invece spaccata al suo interno. Esattamente come prevede la legge 194 del 1978, il Governo ha annunciato di voler vigilare, attraverso le regioni, «affinché i servizi di interruzione volontaria di gravidanza vengano garantiti», pur nel rispetto del diritto all’obiezione …