"Campagna elettorale permanente", di Claudio Tito
Silvio Berlusconi è sempre in campagna elettorale. O almeno ne prepara sempre una. Anche quando non si vota. È quello che gli riesce meglio. Questo governo, del resto, certo non potrà durare cinque anni. Come ha detto il presidente della Repubblica, nasce su una alleanza fisiologicamente «a termine ». E il capo del centrodestra si premunisce. Pur appoggiando questo esecutivo, ha bisogno di prenderne le distanze. Trattarlo di fatto da “governo amico”. Attacca l’Unione europea, i trattati economici che sono alla base dell’Ue per prendere di mira Palazzo Chigi. Il Cavaliere non muove le sue pedine sulla base di un interesse nazionale. Il suo orizzonte si limita quasi sempre ai confini più o meno angusti del suo tornaconto. In questo caso politico. Dopo la pesante sconfitta subita alle ultime elezioni amministrative, l’ex presidente del Consiglio punta a riconquistare centralità all’interno della “strana maggioranza” e anche nel suo stesso partito spaccato in una molteplicità di correnti. Fino a due settimane fa appariva come il vero e proprio king maker della coalizione, una sorta di azionista di …