"Lunga la strada, stretta la via ma la marcia è cominciata", di Eugenio Scalfari
Fabrizio Saccomanni non è semplicemente un banchiere che conosce a menadito le tecniche della politica monetaria. È anche dotato di fiuto politico, rafforzato da una lunga esperienza di contatti con uomini di governo e istituzioni internazionali come le altre Banche centrali, il Fondo monetario internazionale, la Banca dei regolamenti, la Banca europea degli investimenti, la Commissione di Bruxelles e soprattutto la Bce guidata da Mario Draghi, di cui la Banca d’Italia è una costola. Chi lo conosce sa o è in grado di prevedere quali sono i suoi comportamenti di fronte alla crisi recessiva che attanaglia l’Europa e l’Italia. In questa fase ha due problemi da risolvere: come gestire la questione dell’Imu e dell’Iva nell’ambito degli impegni europei e come ottenere dall’Europa (e dalla Germania) la maggiore flessibilità compatibile per attuare una concreta crescita in Italia e nel continente e un aumento della base occupazionale e giovanile. Ha un ottimo punto di riferimento nel suo presidente del Consiglio, Enrico Letta, che a sua volta, può contare sull’appoggio sistematico di Giorgio Napolitano. La strada che il …