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L’assemblea Anci: «Sulla ricostruzione lo Stato ha deluso», di Giovanni Vassallo

La quinta assemblea nazionale Anci (Associazione nazionale comuni italiani) giovani, dall’eloquente titolo “Italia al futuro – Cambiare paese o cambiare il paese?”, ha simbolicamente scelto come sede del proprio dibattito Mirandola. Decine di amministratori locali, tra cui il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e quello di Reggio Emilia (ora anche ministro per gli Affari Regionali) Graziano Delrio, sono accorsi da tutt’Italia per offrire la propria testimonianza e per esporre le crescenti difficoltà nel governare gli enti locali. Presenti anche alcuni primi cittadini dell’Irpinia ed alcune delegazioni delle terre abruzzesi colpiti dal sisma nel 2009. Tanti gli argomenti trattati, tra i quali assume particolare importanza il capitolo terremoto. «Benvenuti in queste terre sfregiate dal sisma, e grazie per aver scelto la nostra città come sede dell’assemblea – esordisce il sindaco di Mirandola Maino Benatti – Terminata l’emergenza è fondamentale tenere al centro dell’attenzione questa situazione, che rimane pur sempre catastrofica: è proprio una volta spente le luci dei riflettori che dobbiamo lottare maggiormente per riguadagnarci quella normalità perduta più di un anno fa». Luca Malavasi, sindaco del comune lombardo di Quistello, accusa poi la disparità di trattamento attuata dal governo centrale in tema di ricostruzione: «Il nostro territorio è stato letteralmente bistrattato. I cantieri non riescono a partire a causa della lentezza nell’erogazione dei fondi. Nonostante la zona che ha subito i danni maggiori sia stata la Bassa modenese, non si può scordare come anche i nostri territori abbiano subito una totale devastazione: non vogliamo e non possiamo essere considerati terremotati di serie B». Il coordinatore nazionale Anci giovani Nicola Chionetti ricorda inoltre come siano ancora tante le macerie da rimuovere e indirizza un plauso nei confronti dei giovani amministratori presenti nel cratere, i quali «lavorando a testa bassa e con umiltà hanno saputo risollevare città messe letteralmente in ginocchio dal sisma», senza farsi mancare una piccola nota polemica: «Le disfunzioni dello Stato hanno giocato un ruolo fondamentale in questa tragedia, così come già successe a L’Aquila». A chiudere simbolicamente la giornata interviene il vicesindaco di Camposanto Luca Gherardi: «Il nostro esempio è servito per dimostrare come le istituzioni possano ancora rappresentare punti di riferimento per i cittadini. Il terremoto ci ha permesso di riscoprire il valore di comunità: ripenso ad esempio a quelle centinaia di persone che hanno offerto gratuitamente aiuto, o a quei giovani volontari che si sono messi incessantemente a disposizione degli sfollati. Adesso occorre che lo Stato faccia il proprio dovere, creando una legge ad hoc per tutelare i comuni dalle calamità naturali: non di rado ci è capitato di fungere da capro espiatorio quando le colpe non sempre erano nostre».

La Gazzetta di Modena 15.06.12

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“Tasse, aiuti fino a novembre Studi di settore: rivolta fiscale”, di Francesco Dondi

Nonostante il decreto legge 43 non sia ancora stato convertito perché manca il passaggio alla Camera, l’Agenzia delle Entrate ha già anticipato che permetterà l’accesso alla triangolazione Cassa Deposito e Prestiti-banche-imprese fino al 15 novembre. «Cittadini e imprese colpiti dagli eventi sismici – si legge in una nota – potranno accedere al finanziamento agevolato per il pagamento di imposte, contributi e premi per le somme dovute fino al 15 novembre 2013. Più tempo anche per presentare le domande, con la scadenza che passa dal 15 giugno al 31 ottobre 2013. Considerata la persistente situazione di emergenza, l’Agenzia delle entrate provvederà prontamente, non appena terminato l’iter parlamentare, ad adeguare le procedure necessarie per consentire la trasmissione delle comunicazioni da parte degli interessati con riferimento alle nuove scadenze». «Il Senato non ha colto tutti gli emendamenti al decreto legge 43 che abbiamo chiesto per rispondere alle esigenze delle famiglie e delle imprese nell’area del sisma – dice l’assessore regionale Giancarlo Muzzarelli – e pertanto proseguiremo sollecitare il Governo affinché provveda celermente con altre norme. I risultati fin qui raggiunti sono comunque molto significativi, soprattutto per i Comuni e le imprese. In particolare sono da sottolineare gli interventi di natura fiscale che permetteranno alle imprese, con danni sia alle strutture che ai bilanci, di pagare le imposte e i contributi con un prestito senza interessi fino al 15 novembre. La comunicazione dell’Agenzia dell’Entrate lascia ben sperare che tutta la macchina amministrativa dello Stato sia orientata ad agevolare le procedure di attuazione delle norme. Ora contiamo che il Parlamento concluda rapidamente l’iter della legge e che tutti siano al lavoro per risolvere il problema di liquidità delle imprese». A disposizione delle imprese ci sono 5,2 miliardi, il residuo avanzato dall’operazione attivata a dicembre. Bisognerà capire in quanti vorranno accedere al prestito bancario anche alla luce dei vincoli piuttosto stringenti già emersi nel 2012. C’è comunque da dire che, rispetto all’anno scorso, ora sono coinvolte anche le imprese con danni indiretti. Ma sul fronte fiscale si registra la dura presa di posizione delle associazioni di categoria appartenenti a Rete Impresa Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti) che sospenderanno, forse un po’ in ritardo, la compilazione degli studi di settore su cui ancora pende una richiesta di sospensione a cui l’Agenzia delle Entrate non ha ancora risposto. «Cna – si legge in una nota – assieme alle altre associazioni di Rete Imprese Italia, ha chiesto a più riprese l’esclusione dalla compilazione degli studi di settore delle imprese con sede nei comuni terremotati relativamente al periodo d’imposta 2012. Dall’Agenzia delle Entrate non è però ancora arrivata nessuna risposta ufficiale in merito, né è dato sapere quando si potrà sbloccare questa situazione. Cna ha deciso quindi di non compilare gli studi di settore per le imprese associate che affidano l’assistenza fiscale all’associazione. Secondo Cna, infatti, per il 2012, tutte imprese dell’area si sono trovate in un periodo di non normale svolgimento dell’attività. «Una scelta doverosa – sostengono alla Cna di Modena – per sopperire al ritardo con cui l’amministrazione finanziaria sta tergiversando rispetto ad una decisione doverosa». «È indubbio – commenta Davide Pignatti, direttore della divisione politiche sviluppo organizzativo – che esistano tutte le giustificazioni per motivare eventuali mancate congruità delle imprese rispetto agli studi, perché è evidente come tutte le aziende abbiano risentito, almeno indirettamente, delle conseguenze di quanto accaduto un anno fa. Ecco perché riteniamo la sospensione un atto dovuto da un punto di vista strettamente fiscale ed economico, ma, soprattutto, morale».

La Gazzetta di Modena 15.06.13