Ha dell’incredibile l’ultimo episodio di cronaca che riguarda il turismo sessuale: Un italiano, già arrestato in un centro turistico della Thailandia per aver adescato alcuni minorenni, è riuscito a portare in Italia un bambino thailandese, registrandolo all’ambasciata italiana a Bangkok come suo figlio, concepito con una donna locale. Nei giorni scorsi l’uomo, un sessantenne di Lecco, è stato farmato dai carabinieri su ordinanza di custodia cautelare da parte degli investigatori del Nucleo investigativo di Milano, nell’ambito di un’indagine sulla pedo-pornografia online e su segnalazione di un altro ragazzo che ha raccontato di avere da lui subito molestie quando era minorenne. Il bambino, portato in Italia all’età di tre anni, oggi ne ha dieci. Anche se al momento non sono state provate violenze su di lui, il piccolo è cresciuto con un uomo, accusato di reati sessuali, che per lo Stato italiano è suo padre.
«Se la documentazione rilasciata dall’ambasciata comprova che il bambino è suo figlio, il Tribunale dei Minori non interviene con accertamenti, a meno che, come è avvenuto in questo caso, vi siano atti giuridici sospetti, o segnalazioni, della scuola o dei servizi sociali», commenta Marco Scarpati, presidente di Ecpat Italia, l’associazione che fa capo al network internazionale che lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori Ecpat (End Child Prostitution and Trafficking).
Secondo una stima realizzata da Ecpat Italia, gli italiani negli ultimi anni sono arrivati ai primi posti come numero di turisti a scopo sessuale: un record mostruoso.
Circa 80.000 risultano i nostri connazionali che ogni anno si spostano in Repubblica Dominicana, Colombia e Brasile, Est Europa e Sud Est Asiatico per avere sesso con minorenni. In Kenya, in particolare, oggi siamo in assoluto i più presenti: il 18% degli stranieri che «comprano» minorenni locali, secondo l’Unicef. Significa circa 15.000 bambine che vivono tra Malindi, Bombasa, Kalifi e Diani. In genere hanno tra i 12 e i 14 anni. Ma possono averne anche 9, 7 o 5. «Non dobbiamo credere che il turista del sesso, che poi può essere anche una persona che viaggia per affari, sia per forza un pedofilo», sottolinea Scarpati. «Spesso avviene che persone che nel proprio Paese hanno un comportamento sessuale nella norma, ovvero diretto verso altri adulti, all’estero modificano la loro condotta cercando sesso con minori», denuncia l’avvocato presidente di Ecpat Italia.
FUORI DAGLI SCHEMI
Secondo uno studio condotto dall’Università di Parma e coordinato da Ecpat, l’età del turista sessuale si è abbassata e non corrisponde più esclusivamente al vecchio cliché del pedofilo classico: Le persone che cercano all’estero sesso con minori hanno tra i 20 e i 40 anni, possono essere sposati o single, maschi o femmine (anche se la maggioranza sono maschi), ricchi o turisti con budget limitato. Possono avere un alto livello socio-economico o provenire da un ambiente svantaggiato. Nella maggioranza dei casi lo fanno per provare un’emozione nuova, in modo occasionale (60%), oppure abituale (35%), i pedofili, ovvero coloro che vengono attratti esclusivamente da bambini sotto i 12 anni, sono circa il 5%.
«Spesso ci chiamano parenti e amici di persone che vanno all’estero con lo scopo di avere rapporti sessuali con minorenni racconta Scarpatiè accaduto che ci abbiano contattato addirittura madri, chiedendoci consiglio su cosa fare». Ecpat in questi casi offre consulenza e informazioni, avvertendo che, secondo la legge 269/98 contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, l’italiano che commette il reato di abuso sessuale all’estero, è colpevole anche in patria.
Ecpat offre anche consulenza rispetto ai servizi sociali presenti sul territorio nazionale e nel caso di reati commessi, segnala alle forze di polizia. Per contrastare l’orrore dello sfruttamento sessuale sui minori, le segnalazioni fatte in Italia sono importanti come quelle che possono essere compiute anche all’estero, dalla Cambogia al Brasile, al Kenya: «Di fronte a casi sospetti di adulti stranieri con bambini locali, in bar o alberghi, si deve allertare subito una organizzazione che è attiva sul territorio e che è quindi in contatto con la polizia locale».
Soprattutto in questa stagione che anticipa l’estate, «è fondamentale il lavoro di sensibilizzazione», dice Scarpati. Ed è per questo che Ecpat Italia in collaborazione con Fiab onlus (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha organizzato la Marcia cicloturistica «Un altro viaggio è possibile» contro il turismo sessuale a danno di minori che si terrà oggi in 29 le città italiane. Si tratta di una campagna realizzata in previsione dei Mondiali di calcio in Brasile, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni e la società civile in vista del grande evento sportivo, che si terrà nell’estate del 2014.
In Brasile è enorme il numero di minori sfruttati nel mercato del sesso, circa 500mila, ma si prevede che crescerà in occasione dell’evento, perché «l racket della prostituzione si organizza per aggiungere nuove ragazze continua Scarpati -. In Sudafrica nel 2012, furono trasportati bambini da tutti i territori circostanti, per accontentare la richiesta». Per evitare che altri abusi si consumino è importante mettere al lavoro le polizie di tutto il mondo, ma anche lanciare l’allarme, già ora: «Partire in largo anticipo significa poter informare al meglio i possibili turisti in partenza, Chiediamo che i Mondiali siano ad impatto zero per i bambini», conclude il presidente. Se avete voglia di pedalare anche voi ecco, Regione dopo Regione, le località che hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione: Abruzzo (Giulianova, Vasto); Campania: (Napoli, Benevento, Salerno, Pompei); Emilia Romagna: (Bologna, Rimini, Ravenna); Lazio: (Roma, Ostia); Lombardia: (Brescia, Cremona); Piemonte: (Torino, Caselette); Puglia: (Brindisi, Bari, Foggia, Lecce). Sicilia: (Catania, Caltagirone, Gela, Palermo, Piazza Armerina, Ragusa, Siracusa); Toscana: (Grosseto); Veneto: (Padova, Vicenza).
L’Unità 09.06.13