Di Menna (Uil): progetto ambizioso, ora niente colpi di mano sul contratto. Scrima (Cisl): discorso credibile, preludio al confronto sui grandi temi innovazione, qualità, merito. Pantaleo (Flc-Cgil): condividiamo l’impegno su precari, edilizia, organici, mancano certezze sui finanziamenti. Pacifico (Anief): le assunzioni da fare sono 130mila, non 44mila, e il mutamento della carriera può passare solo se si sbloccano gli scatti e si adegua lo stipendio all’area Ocde.
Ha destato interesse e diverse reazioni la lunga esternazione del ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, tenuta il 6 giugno nel corso dell’audizione in commissioni Istruzioni e Cultura in occasione della presentazione delle linee programmatiche del suo dicastero. Carrozza ha affrontato argomenti a tutto campo: turn over, precariato, progressioni di carriera, edilizia, l’immancabile edilizia scolastica ed anche qualche accenno alla semplificazione normativa.
Alcune delle esternazioni della Carrozza, bisogna dirlo, hanno sorpreso in positivo. Come l’entità delle assunzioni, che seppure in numero sempre ridotto rappresentano un passaggio indispensabile verso la stabilizzazione dei precari e il proseguimento del turn over fisiologico.
Alcune aperture non sono sfuggite ai sindacati. Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, parla di “un progetto ambizioso”, ma chiede anche di “non partire col piede sbagliato bloccando contratto e retribuzioni”.
Anche per Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, quello di Carrozza è “un discorso credibile, su cui si può aprire senz’altro una proficua stagione di confronto attivo coinvolgimento sui grandi temi dell’innovazione, della qualità, del merito”. Come, sempre per il leader della Cisl, sono “molto importanti i segnali dati sul versante del contrasto alla precarietà, con la proposta di un nuovo piano triennale di assunzioni, l’obiettivo di un organico funzionale e la proposta di consolidamento dei posti di sostegno in organico di diritto, così come l’impegno a ricercare soluzioni al problema dei docenti inidonei e dei pensionamenti negati”.
Scrima si dice soddisfatto, inoltre, per l’intenzione di avviare un “‘tempo scuola’ più ricco” e di valorizzare il “ruolo da assegnare al sistema di valutazione, strumento indispensabile per la crescita di qualità ed efficacia del sistema”, sempre a patto che rimanga “fuori da ossessioni premial-punitive”.
Decisamente più moderato è il giudizio di Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil, che ha trovato alcuni passaggi dell’audizione “apprezzabili e condivisibili a partire dall’impegno sul personale precario, edilizia scolastica, stabilizzazione degli organici, Anvur e governance di enti di ricerca e università, quando le stesse si concretizzeranno in un cronogramma che tenga insieme priorità, obiettivi e risorse”. Pantaleo ritiene, tuttavia, che Carrozza sarebbe dovuta partire da una “lettura critica delle politiche che hanno devastato scuola, università, ricerca e afam con i tagli epocali e il tentativo di andare verso una privatizzazione dei saperi”. Il sindacalista Flc-Cgil individua, inoltre, nelle “risorse il punto debole degli obiettivi programmatici esposti dalla Ministra: (…). Serve perciò avere certezze di finanziamenti, a partire da quelli che servono per rinnovare i contratti nazionali di lavoro del personale della scuola, università, ricerca, Afam bloccati dai precedenti governi”. Anche perché Pantaleo annuncia che il sindacato “si opporrà a qualunque intervento su orari e carriere del personale docente che avvenga fuori dal contratto nazionale e senza risorse aggiuntive a ciò destinate”.
L’audizione della Carrozza è stata commentata con parziale apprezzamento dal presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, secondo cui “l’annuncio fatto oggi in Parlamento va apprezzato, però il numero di immissioni in ruolo che andrebbero attuate entro il 2017 sono 130mila e non 44mila. Via libera dal sindacato anche al progetto di revisione della carriera degli insegnanti, a patto che sblocchi gli scatti e adegui lo stipendio a quelli dell’area Ocde” e “alla realizzazione di nuovi testi unici per superare l’attuale giungla normativa attualmente esistente”.
La Tecnica della Scuola 07.06.13