I precari in Italia sono ben 3.315.580, guadagnano mediamente la miseria di 836 euro mensili e uno su tre è impiegato nella pubblica amministrazione. È uno dei tantissimi dati contenuto nel «Rapporto sui diritti globali 2011′, quest’anno sottotitolato «Il mondo al tempo dell’austerity», redatto dall’associazione «Società INformazione » e promosso, tra gli altri, dalla Cgil (Legambiente, Action Aid, Arci, Antigone) e presentato ieri mattina a Corso Italia. Nelle 1.100 pagine dell’undicesimo rapporto curato da Sergio Segio, il lavoro ha un ruolo centrale e riguarda ben tre dei sette capitoli di argomento, prima della impressionante mole di dati. Proprio in questa sezione si scopre che solo il 15% dei precari ha conseguito una laurea, il 46% dei precari ha un diploma di scuola media superiore. «Nella scuola e nella sanità hanno trovato una occupazione 514.814 persone, nei servizi pubblici e in quelli sociali 477.299». Se si includono poi «i 119mila circa che sono occupati direttamente nella Pubblica Amministrazione (Stato, Regioni, enti locali, ecc.) – afferma ancora l’indagine – , il 34% del totale dei precari italiani …