Mese: Maggio 2013

"Una ricetta per il welfare", di Chiara Saraceno

Nel suo discorso alla Camera, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha affermato che occorre superare il modello di welfare italiano tutto incentrato sul lavoratore maschio adulto, pensioni e sanità, in direzione di un welfare più inclusivo. Un welfare più universalistico, quindi anche più amichevole nei confronti delle donne, dei giovani, delle famiglie con figli (aggiungerei anche delle persone disabili o non autosufficienti), oltre che più attento a chi si trova in povertà. Non ci si può che rallegrare che il premier faccia proprie, sia pure con una ventina d’anni di ritardo, le analisi degli studiosi del welfare, specie di quelli e quelle che si occupano di povertà, occupazione femminile e giovanile, oltre che dei rischi prodotti da una troppo lunga dipendenza dei giovani dalla famiglia di origine per mancanza sia di occupazione, sia di adeguati ammortizzatori sociali. Ma come si intende procedere, sia pure gradualmente, in questa direzione? È già successo che buone intenzioni siano state contraddette, non solo o tanto da mancanza di risorse, quanto da scelte sbagliate che hanno peggiorato ulteriormente la …