"Di un colore bellissimo", di Enrico Grazioli
Brilla, nera e fiera, chiara e limpida, la stella di Cécile Kyenge nei primi giorni del complicato governo Letta. Splende di una luce così particolare che da sola (e sola, per ora) dà il segno di una novità, di una possibile svolta anche in una fase politica così affannosa. Le sono bastate poche parole, il suo semplice essere così come è per dare speranza da un lato e mettere invece paura a chi il nuovo, il progresso, la civiltà non li vuole mai. La peggio Italia le si è scagliata contro: contro il suo colore, ma anche contro la sua compostezza, la sua preparazione, il suo impegno al servizio di una comunità che fa del rispetto dei diritti le fondamenta per presente e futuro. E anche contro una forza politica, un’area di pensiero per quanto scomposto e a volte contradditorio, che nel momento più travagliato e deludente della sua storia ha saputo cogliere in lei, scegliendola per il Parlamento e poi per il governo, il segno della responsabilità, della passione civile, il meglio di questa …