«Pd usato come un taxi. Ma noi non ce ne andremo», di Marco Ventimiglia
Il posto è in un quartiere di Milano non troppo distante dal centro. Non facciamo in tempo a varcare la porta ed intravvedere una trentina di persone sedute intorno a un tavolo che una frase fende l’aria: «Io, comunque, non me ne voglio andare dal Pd». Siamo nel Circolo democratico di «Romana-Calvairate», dove va in scena una delle molte riunioni, post elezioni, post Quirinale, e adesso post governo, organizzate dal partito nella provincia milanese. Ma per fortuna il buongiorno non si vede dal mattino, anche se il cielo plumbeo e piovoso non aiuta a tirar su il morale. La frase, come capiremo ascoltando i successivi interventi, non è l’acme di qualche dolorosa seduta di autocoscienza, che peraltro deve esserci stata qui come altrove, quanto un modo per dire: «Nonostante tutto, guardiamo al futuro». E per affrontare settimane che si annunciano ancora molto difficili, più di un partecipante vuole mettere una cosa bene in chiaro: «Ci hanno diviso scandisce le parole Gianni fra ex comunisti ed ex democristiani, fra giovani e vecchi, fra la corrente di …