Mese: Maggio 2013

"Gli uomini e il mare", di Piero Ottone

Il porto della città di Genova esiste almeno da due millenni. Si tratta di un porto naturale. E ha da sempre una buona reputazione. Perchè ha funzionato, attraverso i secoli, secondo le regole. Però nella notte fra martedì e mercoledì, una notte tranquilla, una nave in manovra finisce su una banchina, distrugge la torre dei piloti, fa morti e feriti. Una tragedia. Come è stata possibile? Si cercano precedenti. Ci sono state altre sciagure? Certo: la London Valour, anno 1970. Una nave da carico ancorata fuori del porto, investita da una libecciata improvvisa che la fa derivare, metro dopo metro, fino a sfasciarsi sulla diga foranea. Marinai che si tuffano nel mare agitato dal libeccio, in un pomeriggio primaverile, per mettersi in salvo: chi si salva e chi annega. Un elicottero lotta contro il libeccio, per salvare il salvabile. Ma quella è una tragedia fuori del porto, il porto non è chiamato in causa: la responsabilità è tutta del povero capitano, che è stato sorpreso dalla burrasca, e perde la vita, con molti marinai, in …

"E lunedì riparte il processo Ruby in aula l’atto d’accusa di Boccassini", di Piero Colaprico

La sentenza di ieri, pronunciata alle 19.15, grazie agli avvocati che hanno finito in mattinata le arringhe, è quella che incute a Berlusconi una paura immediata. Può fargli perdere, nel giro di qualche mese, ogni scudo politico. Difficile dimenticare, però, che sinora la sua strategia del ritardo ha ampiamente pagato. I guai penali di Silvio Berlusconi cominciano infatti con All Iberian, la società del comparto estero della galassia Mediaset, e con i soldi che attraverso quella società passano di mano tra lui e Bettino Craxi, segretario del Psi (e suo nume tutelare). Erano gli anni di Tangentopoli, era il 1994. Da allora l’imputato Berlusconi si lamenta moltissimo, ma in realtà fugge dai processi e dagli interrogatori. Questi sono semplici fatti, e basta ricordarne uno per tutti. L’avvocato inglese David Mills, ben pagato con soldi Fininvest per non dire la verità ai magistrati italiani sull’uso dei paradisi fiscali da parte dei manager del Biscione, è stato condannato per corruzione in atti giudiziari. Ma per Berlusconi, il corruttore di Mills secondo tutte le ricostruzioni, è scattata la …

"Staffetta fra generazioni". La carta di Giovannini, di Lorenzo Salvia

Un lavoratore anziano, meno di cinque anni alla pensione, accetta il part time fino alla fine della carriera. Meno stipendio ma anche meno ore in ufficio. In cambio la sua azienda assume un giovane con un contratto a tempo indeterminato. Si chiama staffetta generazionale, l’espressione è stata usata anche dal premier Enrico Letta nel suo discorso di insediamento. E sarà uno degli argomenti di discussione nel ritiro del fine settimana previsto per la squadra di governo. Un esame che partirà da un disegno di legge già pronto, sul quale lo stesso Letta ha messo gli occhi, e presentato da Giorgio Santini, ex segretario aggiunto Cisl ora senatore del Pd. Il part time sarebbe incentivato. Pur stando in ufficio meno ore il lavoratore non intaccherebbe la pensione futura: i suoi contributi sarebbero comunque pieni con la differenza pagata dallo Stato. L’anziano potrebbe poi chiedere un anticipo dell’assegno pensionistico, che nell’immediato limiterebbe il taglio dello stipendio, ma sarebbe poi scalato al momento della pensione vera e propria. E potrebbe svolgere il ruolo di tutor della persona al …

"Una Pmi su quattro sfida la recessione", di Luca Orlando

«In effetti ci stiamo chiedendo se non sia il caso di rallentare. Vede, non bisogna strafare, esistono comunque dei cicli». Il problema di Luciano Sanguineti vorrebbero averlo tutti, perché si chiama crescita. Le valvole sottomarine per impianti offshore che la sua Atv piazza in tutto il mondo dalla remota Colico in provincia di Lecco, stanno continuando a macinare commesse, già oggi in grado di sostenere più di un anno di lavoro. Tra gennaio e marzo i ricavi balzano del 30% a 20 milioni, da anni si battono costantemente record di vendite, nel 2013 l’organico è già salito di nove unità, altre 20 arriveranno nei prossimi mesi. Davanti a 42 fallimenti al giorno, produzione in calo da 18 mesi consecutivi, export europeo in ritirata, boom di disoccupazione e cassa integrazione, Atv per l’Italia sembra un’eccezione, una realtà piovuta da Marte. Ma per fortuna non è proprio così. Anche in questo disastrato 2013 c’è infatti una discreto numero d’imprese che riesce ancora ad aumentare in modo rilevante i propri volumi, quota stimata in Lombardia al 25%. L’analisi …

"Emergenza femminicidio, ripartiamo da scuola e Tv", di Lorella Zanardo

Gentile Presidente Boldrini, Gentili Ministre Carrozza e Idem, in questi giorni il Corpo di noi Donne, pare stia diventando popolare. Ci sono voluti più di 100 donne ammazzate l’anno passato e un trend in ascesa anche quest’anno per convincere i media a dare risalto al femminicidio, neologismo che sta a significare omicidio di una donna in quanto donna. In molte stiamo lavorando su questo tema da anni, a partire dalle donne attive nei centri per le Donne maltrattate alle migliaia di attiviste ignote che con pazienza svolgono un ruolo fondamentale in rete, luogo prezioso di innalzamento del livello di consapevolezza, frequentato dalle e dai giovani e quindi luogo di formazione ed educazione quando ben utilizzato. È forse ridondante ricordare qui quanto il nostro Paese sia arretrato su questo tema e su quello della valorizzazione di genere in generale, il nostro 80esimo posto nella classifica del Gender Gap stilato dal Wef, o le raccomandazioni inevase della rappresentante della Cedaw-Onu ne sono testimonianza. Questo è il punto di partenza ed è inutile guardare al passato. Possiamo decidere …

"Rimettere il Pd con i piedi per terra", di Pietro Spataro

Con la forza della disperazione Elena ci sbatte in faccia la realtà. Dice, in diretta tv a Piazza Pulita, dietro il cancello della sua fabbrica in crisi: «Non abbiamo nemmeno dieci euro per pagare i ticket».Poi aggiunge: «State distruggendo la nostra dignità, si sono spenti tutti i nostri sogni…». È una storia, una delle tante, di un Paese che vive in modo drammatico un passaggio difficile e che misura la distanza tra la realtà e l’immaginazione, tra la vita vera e le alchimie di certi discorsi pubblici. Sembra di vedere un’Italia sottosopra, dentro la quale le immagini reali sbiadiscono: chi ha perso il lavoro o non lo trova, chi ha chiuso la sua azienda e chi ha scoperto una condizione che allude a un moderno esodo. In questa lunga transizione italiana si sono persi i punti cardinali. Il voto di febbraio non ha fatto che accentuare questa anomalia. A una campagna elettorale che pure aveva messo al centro i problemi del Paese con la speranza di un cambiamento possibile, è seguita la stagnazione con le …

"Se l’è andata a cercare", Massimo Gramellini

Mentre il consiglio regionale della Lombardia rendeva omaggio al fantasma di Andreotti, il capo dell’opposizione Umberto Ambrosoli è uscito dall’aula. Suo padre, l’avvocato Giorgio, fu ammazzato sotto casa in una notte di luglio per ordine del banchiere andreottiano Sindona: aveva scoperto che costui era un riciclatore di denaro mafioso. Trent’anni dopo Andreotti commentò l’assassinio di Ambrosoli con queste parole: «Se l’è andata a cercare». Il perdono è una cosa seria. E’ fatto della stessa sostanza del dolore e si nutre di accettazione e di memoria, non di ipocrisie e rimozioni forzate. La morte livella, ma non cancella. Con buona pace del quotidiano dei vescovi che ieri titolava: «Ora Andreotti è solo luce». Per usare una parola alla moda, Andreotti era divisivo. Lo era da vivo e lo rimane da morto. Purtroppo anche Ambrosoli. Perché esistono due Italie, da sempre. E non è che una sia «buona» e l’altra «cattiva», una di destra e l’altra di sinistra (Giorgio Ambrosoli era un liberale monarchico). Semplicemente c’è un’Italia cinica e accomodante – più che immorale, amorale – che …