"La sottile lastra di ghiaccio", di Alfredo Reichlin
Insieme all’augurio più affettuoso vorrei trasmettere con questo scritto alcune mie idee a Guglielmo Epifani. Il segno dello smarrimento del Partito demoocratico io lo vedo nell’incapacità di mettere i piedi per terra. Di collocarsi (questo voglio dire) al centro del conflitto vero, là dove si decide, là dove si vince o si perde nel mondo degli interessi reali e a vantaggio di chi e di che cosa. La cosa più triste è che ci siamo impantanati in polemiche, rotture e rese dei conti interni e non riusciamo a misurarci con la questione più grande e la più carica di interrogativi. Quale? Con ciò che uno storico come Massimo Salvadori considera ormai come il profilarsi di una crisi di regime: del regime democratico e parlamentare italiano. Che poi – aggiungo io – è parte di una crisi più ampia che investe l’Europa: una crisi dell’economia che si sta trasformando in crisi della sovranità e della cittadinanza. Dico questo non per sfuggire al «qui e ora» ma perché solo se ripartiamo da una comprensione della realtà che …