Mese: Maggio 2013

"Diritti sul lavoro dal Bangladesh a Barletta", di Teresa Bellanova*

Lo scorso 24 aprile è avvenuta l’ennesima strage sul lavoro, a migliaia di chilometri da qui. Mi riferisco al crollo del Rana Plaza di Dhaka, la capitale del Bangladesh. Il palazzo in cui lavoravano più d 3000 persone, in maggioranza giovani donne, è venuto giù di schianto, seppellendo un numero ancora imprecisato di corpi. Ad oggi ne sono stati estratti 1125. I feriti sono circa 2.500. Che nessuno parli di fatalità. Il Bangladesh è noto come uno dei Paesi al mondo con le peggiori forme di sfruttamento anche minorile, i salari più bassi (tra 30 e 60 euro al mese), scarsissimo rispetto delle norme di tutela del lavoro, bassa percentuale di sindacalizzazione e inosservanza degli standard minimi; sono solo 18, tra ispettori e loro assistenti, gli addetti a verificare l’applicazione della legge sul lavoro, il Bangladesh Labour Act del 2006. Non è una fatalità, quella del Rana Plaza è un’altra tragedia ampiamente preannunciata, figlia della stessa miseria che spinge le persone, a Barletta come a Dhaka, ad accettare condizioni di lavoro indegno e di sfruttamento, …

"L’eredità contradditoria del governo Monti sulla scuola" di Dario Missaglia

Il governo Monti è da poco uscito di scena ed appare già lontanissimo. Le leggi non scritte della politica sono implacabili: nel giro di pochi mesi è possibile essere l’uomo della Provvidenza e, subito dopo, un solitario testimone di un’esperienza finita. Al netto degli evidenti errori politici personali, la fine del governo Monti segna anche il punto di crisi di una politica europea del rigore a senso unico che ora mostra tutti i suoi pesanti limiti. In questo contesto, non è forse inutile riflettere sulle ultime due questioni rilevanti che il governo uscente lascia sul terreno della scuola: il concorso a cattedre, in pieno svolgimento, e l’emanazione del Regolamento sul S.N.V. Tra le due questioni c’è qualche relazione non sempre resa cosi esplicita. Sul SNV e sulla ostinazione della amministrazione uscente ad emanare ad ogni costo il provvedimento, molto è stato scritto con le più diverse argomentazioni.. Io credo che il Miur avrebbe potuto risparmiarsi una forzatura e aprire di più a un dibattito serrato sulla materia. Certo, l’argomentazione di una pressione dell’Europa non è …

"Pensioni si cambia: uscita flessibile con assegno più basso", di Massimo Franchi

Con calma e gesso, per non «sbagliare il colpo». Ma le riforme Fornero verranno modificate. Uscita flessibile con penalizzazioni per le pensioni, interventi mirati per includere i giovani per il capitolo lavoro. Enrico Giovannini fa il suo esordio davanti alle commissioni parlamentari e predica metodo: «Abbiamo un colpo solo per far ripartire la crescita>, è il mantra del nuovo inquilino di via Veneto nell’audizione di ieri pomeriggio al Senato. Da bravo statistico, l’ex presidente dell’Istat vuole essere sicuro di cambiare per migliorare. Venerdì sarà affrontatal’emergenza Cig. Poi un’analisi approfondita dei dati prima di intervenire con il cacciavite sulle riforme del lavoro e delle pensioni. Non certamente prima di giugno. «Con tutti i limiti che abbiamo, di spesa o di riduzione delle imposte, abbiamo un solo colpo da sparare – ha spiegato – . Dobbiamo riuscire a centrare l’obiettivo e, avendo risorse limitate, dobbiamo costruire un pacchetto per riuscire a orientare le aspettative in maniera tale da favorire e anticipare la ripresa che gli analisti danno tra la fine anno e l’inizio del 2014. Abbiamo bisogno …

"Il voto, poi lo scudo della Camera", di Claudio Tito

«Se la Cassazione conferma la condanna per il processo Mediaset, certo non sarà questo Parlamento a tutelarmi». Per lui ormai si tratta di una “guerra”. Un conflitto senza esclusione di colpi contro pm e giudici politicizzati. Ma per Silvio Berlusconi stavolta la prima battaglia potrebbe essere quella decisiva. Quella da cui non si torna più indietro. La Suprema corte infatti deciderà entro i prossimi mesi sul caso Mediaset (sicuramente prima di giugno 2014, quando scatterà la prescrizione). DOVRÀ pronunciarsi sulla conferma o meno della pena a quattro anni di reclusione e sull’interdizione dai pubblici uffici. Con conseguente decadenza (potenziale) dal mandato parlamentare. Ossia, l’addio al Senato e alla politica attiva. Un’ipotesi con cui il Cavaliere e l’intero stato maggiore del Pdl hanno già iniziato a fare i conti. Mettendo a punto le possibili contromosse. O meglio, la “possibile contromossa”. E già, perch é nel fortino di Arcore ormai non si parla d’altro. Mettendo nel conto le opzioni più radicali. Compresa la crisi di governo. Da provocare non ora, ma quando e soprattutto se i “messaggeri” …

Ghizzoni “Grave la situazione dell’edilizia scolastica in Italia”

Dopo il crollo del soffitto di una scuola: “Serve un’indagine conoscitiva sulla situazione”. Il crollo dell’intonaco del soffitto di una scuola elementare di Agrigento ripropone il tema della sicurezza dell’edilizia scolastica in Italia. Dalla deputata modenese Pd Manuela Ghizzoni, vicepresidente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera, insieme agli altri membri del Pd nella stessa Commissione, arriva la richiesta di un’indagine conoscitiva sulla situazione complessiva anche in considerazione del carattere sismico del territorio italiano. Dopo il crollo dell’intonaco del soffitto di una scuola elementare di Agrigento, presenti alcuni alunni rimasti illesi, si ripropone il tema della messa in sicurezza dell’edilizia scolastica nel nostro Paese. Per avere un quadro complessivo di una situazione, che la vicepresidente della commissione Cultura e Istruzione della Camera Manuela Ghizzoni definisce “grave”, i deputati democratici della Commissione stessa hanno presentato la richiesta di una indagine conoscitiva. “L’obiettivo è quello di coinvolgere tutti i soggetti che hanno responsabilità politiche perché vengano trovate risorse e modalità di interventi per la sicurezza. – spiega Manuela Ghizzoni – Considerato il carattere sismico del nostro territorio, …

"Il governo blocca i tagli a istruzione e ricerca", di Salvo Intravaia

Il governo blocca i tagli all’istruzione e alla ricerca che sarebbero dovuti scattare nel 2015. Una buona notizia per scuole, atenei e enti di ricerca che negli ultimi anni hanno dovuto subire la furia “riformatrice” della coppia Gelmini-Tremonti, prima, e del governo Monti dopo. La commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento che blocca accantonamenti e riduzione per un totale 137 milioni, da effettuare a partire dal 2014, per consentire il pagamento alle imprese dei debiti contratti nei loro confronti dallo Stato e fare ripartire l’economia. Il presidente del Consiglio Enrico Letta lo aveva promesso un paio di domeniche fa durante la trasmissione televisiva “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio, impegnandosi a dimettersi se il governo avesse operato ulteriori tagli a scuola, università, ricerca e cultura. Anche la neoministra dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, si era impegnata a salvaguardare l’istruzione pubblica. E lo ha fatto postando su facebook un impegno a considerare “come centrali nell’azione di governo scuola, università e ricerca” E adesso arrivano i primi fatti. Ieri pomeriggio, la V commissione della …

"Perché serve lo «sconto» Ue", di Alberto Quadrio Curzio

Il 29 maggio la Commissione europea valuterà la chiusura della procedura per deficit eccessivo decisa nei confronti dell’Italia nel dicembre del 2009 dall’Ecofin che forse ne tratterà (informalmente) anche oggi. Allora fu chiesto al nostro Paese di abbassare il rapporto del deficit sul Pil almeno al 3% entro il 2012 avvicinando il pareggio strutturale di bilancio e “assicurando” il rispetto di questi vincoli anche per gli anni successivi. È noto come queste prescrizioni abbiano spinto la nostra pressione fiscale al 45% del Pil e abbiano penalizzato investimenti, occupazione e crescita. Esiti in parte dovuti sia alla perdita di fiducia sofferta dall’Italia nel novembre 2011 sia alla nostra incapacità di adottare durevoli politiche economiche per l’efficienza e produttività del “sistema Italia”. Argomenti sui quali bisognerà ritornare esaminando le modifiche che il Governo Letta apporterà al “Programma di stabilità” e al “Programma nazionale di riforma” che il Governo Monti ha presentato alla Ue nel contesto del “semestre europeo” e sul quale la Commissione si esprimerà il 29 maggio. Il passaggio del governo della nostra economia tra questi …