"Salvate il soldato Beppe (ma da se stesso)", di Francesco Merlo
Grillo, nonostante le tue canagliate, io vorrei che tu, Renzi ed io…”. Ancora potrebbe, questa prima sconfitta di Beppe Grillo, mutarsi in valore civile. E forse solo un Epifani dantesco potrebbe aiutare Grillo a salvarsi dal Grillo impazzito che sproloquia persino contro Rodotà, che pure è stato il suo fiore di purezza, il suo Garibaldi o meglio il suo Mazzini, il suo alibi di nobiltà. Ha avuto la fortuna, Beppe Grillo, di subire un imperioso alt degli elettori quando ancora non tutto è perduto. Ha infatti il tempo di rivedere, correggere e ripensare anche il se stesso tramutato in canaglia. E il segretario del Pd, ora che non ne ha bisogno per sopravvivere, dovrebbe chiamare il furioso attaccabrighe al confronto diretto, senza il corteggiamento trafelato e penoso ai gregari che umiliò Bersani, ma lanciando un ponte di sinistra, un osservatorio, un blog a due piazze, una cosa (“ah, cosa sarà?, che fa muovere il vento”) che sia fatta di dibattiti serrati e anche di quegli sbeffeggiamenti (reciproci, però) che Grillo ha trasformato in scienza della …